La realizzazione di un amore felice (o perlomeno non tormentato) richiede quasi sempre il superamento di una prova: proprio come accade nelle favole, è solo dopo aver ucciso il temibile drago che il principe potrà conquistarsi il cuore e la fiducia della principessa.

Il fatto è che molto spesso quel drago che dobbiamo battere si trova dentro di noi, anche quando non vogliamo ammetterlo e preferiamo dare la colpa al partner o al destino avverso.

Ma se ciclicamente le nostre relazioni s’incrinano o s’infrangono per le stesse ragioni, o ci capita di attrarre persone che – pur diversissime tra loro – finiscono prima o poi col proporci lo stesso tipo di ostacolo, allora è assai probabile che il nodo da sciogliere sia nostro.

Gli altri sono il nostro specchio: non è provando uno specchio/partner nuovo che otterremo un’immagine diversa e migliore, ma solo cambiando qualcosa di noi.

Il primo passo per riuscirci è il più importante, ma anche il più difficile: riconoscere che un certo problema che reiteratamente si ripresenta nella relazione dipende da un nostro atteggiamento, da una nostra paura, e che sta solo a noi sforzarci di liberarcene. Un tragitto di consapevolezza e di crescita a volte non facilissimo, ma con un grande premio in palio: la capacità di vivere un rapporto appagante.

E su questo cammino evolutivo l’astrologia può darci una mano, perché ad ognuno dei dodici archetipi zodiacali corrisponde un “drago” da uccidere: se ancora non l’avete fatto, andate a scoprire più da vicino che faccia ha il vostro.

ARIETE

Impulsività. È un drago ingestibile che vi fa bruciare d’amore al primo sguardo (magari per la persona sbagliata), e altrettanto repentinamente vi raffredda al primo vero scoglio da superare (anche quando il partner sarebbe proprio quello giusto). È quello che nel corso di una lite vi spinge a dire le cose peggiori (comprese quelle che non pensate), salvo poi trasformarvi in cuccioloni pentiti quando ormai è troppo tardi. Come un termostato rotto, voi oscillate tra minimi e massimi, saltando tutte le possibili vie di mezzo.

Come ucciderlo? Realizzando che un amore felice non ha bisogno solo di passione istintiva, ma anche di giorni condivisi, delicatezza, pazienza.

TORO

Possessività. Prima ancora di capire chi, come e perché, quel che vi preme è la certezza che il partner vi appartenga, che sia solo vostro e possibilmente per sempre, che neppure lo sfiori la tentazione di sfuggire alla dolce e vischiosa ragnatela che gli tessete intorno. Lo fate stare così comodo, lo coccolate, lo nutrite: perché mai dovrebbe desiderare altro..?

I suoi interessi, i suoi amici, i suoi spazi personali: tutto, comprese le cose più innocenti, possono diventare una minaccia ai vostri occhi, se solo non vi sentite inclusi. Quasi che la libertà individuale in sé costituisse un’offesa, una manifestazione d’ingratitudine o di disamore. Ma è proprio in libertà che si ama davvero.

GEMELLI

Incostanza. Un drago subdolo, il vostro, perché non vi consente di capire cosa ci sia davvero dietro quel vostro saltare di palo in frasca, dietro la paura di soffermarvi troppo a lungo, di darvi interi, di approfondire, di mettervi in gioco.

Non è superficialità, e neppure infedeltà congenita: il vostro problema è la paura della noia. Perché è nei tempi morti che il vuoto potrebbe risucchiarvi chissà dove. Horror vacui: è questo il nome giusto. Quando tutte le parole sono state dette e tutti i baci dati, cos’altro può succedere..? Questo vi chiedete, paventando giorni o anni statici, privi di novità e bollicine.

E invece è proprio lì che comincia la costruzione di un amore.

CANCRO

Infantilismo. Anche a settant’anni voi siete i bimbi dello zodiaco, alla perenne ricerca di un utero accogliente in cui rifugiarvi, di una mano che stringa la vostra, di uno sguardo amorevole e paziente che vi rassicuri e vi vizi. Restare figli: questo volete, per uno strano mix d’insicurezza, pigrizia e prepotenza, perché così è più facile puntare i piedi e ottenere quello che volete, tenuto conto che ai vostri occhi nessuno che non vi faccia almeno un po’ da padre o da madre può davvero amarvi, né tantomeno essere amato da voi.

Vi sfugge però che un rapporto d’amore s’instaura tra due adulti, disponibili entrambi ad assumersi responsabilità, e a sorreggersi vicendevolmente quando serve.

LEONE 

Assolutismo. Un drago non facile da battere il vostro, perché per il partner voi volete essere il centro dell’universo, l’unico fuoco a cui scaldarsi, il migliore fra tutti, quello che offusca gli amori passati e fa passare in secondo piano ogni altro interesse del presente: prima e dopo di voi solo il diluvio.

L’amore è un assoluto in cui vi date interi, con generosità e passione, uno splendido sole che brucia scatenando l’invidia degli dei, ma solo a patto che il partner non si sogni di uscire dalla vostra orbita, di rivendicare un’identità che prescinda dalla coppia, o – peggio – di mettervi in discussione. Volete amore o sottomissione?

VERGINE

Prosaicità. Il primo passo è riconoscere che un drago c’è: la vostra tendenza a ridurre anche il più grande degli amori alla condivisione di una serie d’incombenze e abitudini quotidiane, a piccoli gesti indispensabili e concreti, a regali rigorosamente utili.

Il rischio è che ad un certo punto non ci sia più spazio per l’imprevisto, per i guizzi di fantasia, per le tenerezze, per le parole e i regali meravigliosamente superflui.

Ma per uccidere questo drago è importante capire: cosa lo nutre? Probabilmente la paura delle emozioni: un alfabeto che spesso non sapete declinare né gestire e da cui temete di poter essere travolti e forse feriti. E se invece lasciandovi andare accadesse il contrario?

BILANCIA

Perfezionismo. Voi la considerate una legittima e anzi auspicabile aspirazione, quella ad un rapporto di coppia armonico, stabile e duraturo, intimo ma non soffocante, appassionato ma non troppo viscerale, privo di sbavature, conflitti e cadute di stile: invece è proprio un drago. Quel drago che vi fa credere possa esistere un amore perfetto, da copertina patinata, che metta d’accordo testa, pelle e cuore, e possibilmente per sempre.

Ma una relazione vera è fatta anche di macchie, crepe, strappi, sbavature, ripensamenti, errori, reciproci difetti e mancanze: siamo umani, non dei. E per fortuna, no?

SCORPIONE

Visceralità. Non di rado per voi l’amore è scarica d’adrenalina, sfida, rischio, conflitto, scenate, drammi, passione bruciante, montagne russe: quasi che la tranquillità costituisse ai vostri occhi l’anticamera della stasi, quando non della paralisi o del disamore.

Eccolo qui il vostro temibile drago: l’intima resistenza a realizzare che un rapporto sentimentale felice non è l’incontro/scontro tra due nemici appassionati, ma lo scambio armonico tra due che si vogliono bene, si sforzano di smussare i reciproci spigoli, di perdonarsi se è il caso, di fidarsi, di costruire qualcosa di solido e gratificante per entrambi.

A ben guardare la serenità vera è merce più rara della passione.

SAGITTARIO

Semplificazione. Un drago travestito da agnello il vostro: e cioè l’innata convinzione che il lieto fine sia assicurato per tutti, purché ci si metta un minimo di buona volontà.

Non esistono problemi talmente grossi da non poterli superare con una buona dormita, una gita fuori porta, una battuta di spirito, due ore in palestra o un regalo a sorpresa.

Perché complicarsi la vita? A metter mano alle crepe si rischia di ingigantirle al punto da far davvero crollare la casa. Meglio far finta di non vederle, o coprirle con un bel quadro.

Invece è proprio così, nella censura e nella semplificazione, che i problemi si radicano e poi magari vi travolgono quando meno ve l’aspettate.

CAPRICORNO

Monoliticità. Razionali e controllati quali in genere siete anche nelle relazioni affettive, vi sfugge che – per banale che sia – è proprio vero che il cuore ha ragioni che la ragione non conosce. Ed è perfettamente inutile, se non dannoso, che vi sforziate di ridurre le emozioni a equazioni matematiche che immancabilmente si rifiutano di essere risolte.

Abbassate la guardia, toglietevi la corazza, smettetela di tenere l’ombrello aperto che piova o splenda o il sole: solo così potrete uccidere il drago delle vostre difese e smetterla di comportarvi come la principessa prigioniera nella torre in attesa di qualcuno che la salvi. È vero che l’amore implica qualche rischio, ma alla fin fine ne vale la pena.

ACQUARIO

Individualismo. Sfatiamo un luogo comune: nelle relazioni a due il frutto proibito della stabilità vi piace eccome, specie dopo averlo assaggiato.

Ma vi piace così tanto che temete possa indurvi a rinunciare a parte della vostra sacra e inviolabile libertà. Eccolo qui il drago: la paura di un vincolo troppo stretto che vi espropri dell’individualità, riducendovi ad essere la metà di una coppia, alla mercé di qualcuno che non siete voi. E allora erigete barriere, mantenete distanze di sicurezza, rifiutate i progetti a lunga scadenza, sbandierate proclami di libertà, negandovi quel calore che pure desiderate.

Col risultato di finire davvero prigionieri, ma di voi stessi e delle vostre astratte teorizzazioni.

PESCI

Irrazionalità. Ammettiamolo: il mal d’amore vi piace. Anzi: se non vi procura qualche notte insonne e un minimo sindacale garantito di nodo allo stomaco, che razza d’amore è..?

Un rapporto tranquillo o addirittura felice può essere un conforto da rassegnati o da prosaici: voi avete troppa fantasia e troppa poesia per accontentarvi di qualcosa di tiepido e quieto. Insomma: siete grandi amici del vostro drago, e se solo lui si allontana per troppo tempo lo chiamate a gran voce, nel timore di aver perso la magia, la capacità di sognare e di credere all’impossibile. Meglio i naufragi degli approdi: anche se dichiarate il contrario, è proprio questo che sentite nel profondo di voi.

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