Il Bambino – Luna

Il Genitore – Saturno

L’Adulto – Urano

L’analisi transazionale (A.T.) è una teoria psicologica elaborata intorno agli anni ‘60 da un gruppo di psicoanalisti che hanno nello psichiatra statunitense Eric Berne il proprio caposcuola.

Sin dalla sua ideazione, l’A.T. fu considerata da E. Berne una teoria d’azione sociale largamente utilizzabile in un’infinita varietà di contesti educativi, formativi ed organizzativi, oltre che clinici. Questo approccio teorico permette di cogliere con immediatezza i dinamismi intrapsichici e sociali delle situazioni problematiche, offrendosi come griglia interpretativa dell’individuo inteso come “essere in relazione”.

In tal senso l’A.T. può diventare una concreta ricerca di soluzioni sia per le persone disponibili a imparare e a crescere, che per gli educatori ed insegnanti disposti a porsi nella relazione educativa in termini di consapevolezza e finalità di obiettivi.

Il presupposto fondamentale di questa teoria è che TUTTI SIAMO OK: ognuno di noi ha un nucleo di fondo degno di essere amato che ha in sé capacità di problem-solving e autorealizzazione.

Ne deriva che – benché molti dei nostri comportamenti e decisioni siano influenzati dai genitori e dalle esperienze dell’infanzia – ciascuno ha potere sulla propria crescita e ne è perciò responsabile: l’A.T. si inserisce quindi nel filone rogersiano dell’approccio umanistico centrato sulla persona.

 

Sono 3 i concetti chiave di questa teoria:

1 – Ogni persona nasce OK

2 – Una persona con difficoltà emotive è in ogni caso un essere umano di valore, in grado di capire i propri problemi e di liberarsene.

3 – Qualunque problematica emozionale è risolvibile con le cognizioni necessarie ed il giusto approccio.

L’A.T. osserva e analizza i comportamenti di una persona derivanti dal funzionamento delle diverse parti del suo Io, definite “stati dell’Io”, ognuno dei quali è uno schema uniforme di esperienze, sensazioni ed emozioni congruo con un sistema di comportamento:

– Stato dell’Io GENITORE: manifesta pensieri, comportamenti, emozioni mutuati dalle figure genitoriali

In Astrologia è collegato a Saturno, pianeta del Super-Io, del rigore, del senso di responsabilità, che rappresenta anche il genitore normativo, quello che – padre, madre, nonno o zio che fosse – ha teso a darci le regole. Per un adulto autonomo è il genitore introiettato.

La Casa, gli aspetti che forma e secondariamente il Segno in cui si trova Saturno nel TN, possono informarci su questo stato del nostro Io, insieme a tutti gli altri elementi saturnini presenti.

Rilevanti anche gli aspetti che lo collegano, direttamente o indirettamente, con gli altri due stati dell’Io, Adulto e Bambini.

 

– Stato dell’Io ADULTO: risponde agli stimoli del qui e ora in modo razionale, logico, funzionale, efficace.

In un TN corrisponde a Urano, pianeta dell’azione concreta, delle decisioni e della capacità di rispondere opportunamente, efficacemente e con immediatezza agli stimoli e agli eventi del circostante, il nostro essere presenti e attenti qui e ora. E’ un pianeta per eccellenza anaffettivo, che agisce indipendentemente da emozioni, sentimenti e considerazioni morali di qualunque tipo. E’ la nostra capacità di problem-solving.

In questo caso vanno analizzati Casa e aspetti dell’Urano radix, e gli aspetti diretti o indiretti con Luna e Saturno, insieme agli altri elementi uraniani presenti nel TN.

– Stato dell’Io BAMBINO: esprime pensieri, comportamenti, emozioni immagazzinati nell’infanzia.

Corrisponde ovviamente alla Luna, il pianeta che rappresenta l’infanzia e il modo in cui l’abbiamo vissuta, il rapporto con la figura del care-giver (più spesso la madre), i bambini che siamo stati.

Il Segno e la Casa in cui si colloca la Luna natale, gli aspetti che forma, la quantità di elementi lunari nel TN, e gli aspetti diretti o indiretti con gli stati di Adulto e Genitore saranno fondamentali per analizzare le modalità e il peso del nostro bambino interiore.

Questo schema, che evidentemente parte dal modello freudiano di Super-Io – Io – Es, in realtà – pur non contraddicendolo – se ne differenzia: per Berne i diversi stati dell’Io sono osservabili in senso comportamentale, mentre per Freud sono concetti teorici. Inoltre, gli stati dell’Io dell’A.T. sono relativi ad una specifica identità, mentre le tre entità psichiche freudiane valgono per tutti: per l’A.T. se sono nello stato dell’Io Bambino non mi comporterò come qualunque bambino, ma come il bambino che io sono stato.

E’ importante sottolineare che Genitore, Adulto e Bambino non sono tre entità distinte e autosufficienti che vivono e agiscono dentro di noi: non ha senso dire “il mio Bambino vuole svuotarsi un barattolo di nutella”, ma semmai “Io, nel mio stato di Io Bambino, voglio la nutella”.

L’ Analisi Transazionale si compone di un modello strutturale ed di un modello funzionale: l’analisi strutturale osserva il contenuto degli Stati (il “cosa”), mentre quella funzionale descrive il funzionamento fenomenologico (il “come”).

Analisi Strutturale

Distingue tra:

IL BAMBINO NEL BAMBINO (o Bambino Somatico): motivazione primaria del comportamento, è una sorta di nastro registrato su cui sono incise le nostre esperienze passate, comprese quelle di cui non abbiamo memoria consapevole, come il piacere dell’allattamento.

L’ADULTO NEL BAMBINO (o Piccolo Professore): la parte curiosa e creativa interessata a se stessa e al mondo, quella che si pone e pone i “perché”, quella che smonta i giocattoli, e che consente al bambino di capire cosa sente la propria madre. Se questa parte viene incoraggiata, avremo adulti curiosi e creativi.

IL GENITORE NEL BAMBINO (o Elettrodo): rappresenta le regole apprese dai genitori ed ha la funzione di controllare le espressioni spontanee del Bambino e dell’ Adulto. Può anche esprimersi come paura o rabbia

L’ADULTO: non è diviso in sottosezioni, essendo l’insieme di pensieri, comportamenti, emozioni che metto in atto nel qui ed ora. Rappresenta le capacità di analisi della realtà e di problem-solving.

IL GENITORE NEL GENITORE: l’insieme di tutti i messaggi trasmessi e sedimentati di generazione in generazione (“ai superiori e agli estranei si dà del lei”)

L’ADULTO NEL GENITORE: è l’insieme di affermazioni riguardo la realtà che l’individuo ha sentito dalle figure genitoriali, inerenti la realtà obiettiva o fantasie riguardo al mondo (“gli asini non volano”)

IL BAMBINO NEL GENITORE: è la percezione della parte bambina dei nostri genitori o delle principali figure di riferimento (se per esempio mia madre da bambina aveva capito che se piangeva le davano ragione, continua a farlo con me ora che è adulta, generandomi lo stesso atteggiamento).

Analisi Funzionale

Distingue tra:

BAMBINO LIBERO: si comporta in modo spontaneo, senza censure, prescindendo dalle raccomandazioni o dalle regole genitoriali. In positivo favorisce la creatività, in negativo può esporre a pericoli o rendere ribelli.

BAMBINO ADATTATO: si adatta a regole, esigenze e aspettative genitoriali. In positivo rappresenta l’acquisizione di regole utili alla vita, in negativo frustra la libera espressione di sé, e può causare rabbia o paura.

GENITORE NORMATIVO: manifesta atteggiamenti intransigenti o colpevolizzanti acquisiti dai modelli genitoriali, positivi quando hanno una funzione cautelativa (non correre quando scendi per le scale!), negativi quando minano l’autostima (sei sempre il solito!).

GENITORE AFFETTIVO: manifesta atteggiamenti affettuosi e protettivi mutuati dalle figure genitoriali, positivi quando rassicurano, riscaldano, favoriscono l’autostima (sei veramente bravo!), negativi quando soffocano l’autonomia (ti aiuto io a fare i compiti altrimenti non li finirai in tempo).

ADULTO: stato in cui si agisce nel qui ed ora avvalendosi delle proprie capacità (non è suddiviso in sezioni).

Aspetti positivi del Bambino: capacità di obbedire, di scusarsi, di giocare, di essere spontaneo.

Aspetti negativi del Bambino: difficoltà a controllare il circostante, a reggere le frustrazioni, a essere indipendente, a gestire la paura.

Aspetti positivi del Genitore: capacità di aver cura degli altri, di amarli, di non averne paura.

Aspetti negativi del Genitore: rigidità, atteggiamenti che esprimono e inducono disistima.

Aspetti positivi dell’Adulto: sicurezza, controllo sul circostante, autonomia, autostima.

Aspetti negativi dell’Adulto: incapacità a giocare, cazzeggiare, trasgredire, chiedere, dedicarsi agli altri.

Nello stato di equilibrio psicologico si ha la capacità di passare da uno stato all’altro dell’Io a seconda delle situazioni.

Quando invece ciò non accade, oppure si ha la tendenza ad attivare sempre la stessa modalità, si ha la nevrosi.

Quando uno stato dell’Io sconfina in un altro si parla di contaminazione. Per esempio:

il Genitore invade l’Adulto (pregiudizi): “Nella vita vanno avanti solo i furbi!”

il Bambino contamina l’adulto: “Perché nessuno mi vuole bene?”

Quando uno Stato dell’Io viene disattivato si parla di esclusione.

Se escludo il Genitore non ho regole sedimentate e quindi ogni volta devo costruirmene di nuove.

Se escludo l’Adulto perdo la capacità di esaminare la realtà, e dentro di me si svolge un continuo dialogo tra Genitore e Bambino

Se escludo il Bambino perdo la capacità di emozionarmi, di giocare, di attingere ai ricordi della mia infanzia.

Caratteristiche del:

Genitore normativo

Parole: sei cattivo, devi, hai sbagliato, sei sempre il solito

Voce: dura, aspra, ironica, critica, incazzata

Gesti: dito puntato, fronte accigliata, labbra serrate

Postura: mani sui fianchi, guardare dall’alto in basso

Atteggiamento: autoritario, prevaricante

Genitore affettivo

Parole: ti voglio bene, come sei bravo, sei bellissimo

Voce: tenera, rassicurante, preoccupata, melliflua

Gesti: abbracciare, baciare, sorridere

Postura: protesa

Atteggiamento: affettuoso, generoso

Adulto

Parole: come, cosa, perché, pratico, quantità

Voce: precisa, senza picchi

Gesti: spalle dritte, sguardo attento

Atteggiamento: interessato, valutante

Bambino Libero

Parole: evviva!, voglio, non voglio, mannaggia!

Voce: vitale, allegra, alta

Gesti: spontanei, sciolti

Postura: rilassata

Atteggiamento: mutevole, gioioso, capriccioso

Bambino Adattato

Parole: vorrei, spero, posso provarci, non posso, è vietato, non si fa

Voce: lamentosa, suadente, insolente, esigente

Espressione: arrabbiato, giù di corda, inerme

Postura: ripiegata, contratta

Atteggiamento: compiacente, vergognoso

LE TRANSAZIONI

L’analisi delle transazioni ci consente di capire quali stati dell’Io vengono attivati e quindi cosa sta avvenendo durante una comunicazione.

Ci sono transazioni complementari: “Quanto costa?” (adulto) – “15 euro” (adulto)

“Credi che pioverà?” (adulto) – “Temo proprio di sì” (adulto)

Si tratta di transazioni in cui lo stato dell’Io che risponde è quello a cui ci siamo rivolti, e fino a quando si mantiene questa complementarietà la comunicazione può continuare in modo fluido e produttivo su standard prevedibili.

Ma ci sono anche le transazioni incrociate: “Quanto costa?” (adulto) – “Non sei in grado di leggere da solo il prezzo?!” (genitore)

“Credi che pioverà?” (adulto) – “Non dirlo nemmeno… io ho terrore dei temporali..!” (bambino)

In questo caso lo stato dell’Io che risponde non è quello a cui ci siamo rivolti, e questo può portare ad un disturbo imprevisto nella comunicazione in conseguenza del quale uno dei due – o entrambi – deve cambiare stato dell’Io per poter continuare la conversazione.

POSIZIONI DI VITA E BIOCOPIONI

Il Copione

Il copione è una sorta di “piano di vita” personale che ognuno di noi elabora da piccolo, a seconda dell’interpretazione dei vissuti sia esterni che interiori.

In genere le decisioni che determinano le fondamenta di questo copione si formano nei primi tre anni di vita, a cui se ne aggiungeranno altre intorno ai sei anni e poi nell’adolescenza.

Il copione ha alla base tre domande che determinano l’identità e il destino di una persona:

– Chi sono io?

– Qual è il mio ruolo qui?

– Chi sono tutti gli altri?

I messaggi verbali che i genitori inviano influenzano in modo incisivo il nostro copione e determinano quindi l’atteggiamento e le decisioni che prenderemo nella vita, nel bene e nel male:

– Hai talento, ti farai valere!

– Sei il solito inconcludente…

– Non puoi passare la vita a dormire!

– Rompi tutto quello tocchi…

– Sono orgoglioso dei tuoi voti

– Sei portato per le materie letterarie ma in matematica sei una schiappa!

– Tu sei uno che farà soldi

– Sei troppo buono… fatti furbo!

– Se non impari a tenere in ordine la casa chi vuoi che ti sposi?

– I maschi non piangono: non fare la femminuccia

– I maschi sono tutti dei violenti: attenta figlia mia..!

Sulla base dei messaggi reiteratamente ricevuti, mettiamo in atto comportamenti che ci consentono di sviluppare e portare a compimento il nostro copione, scegliendo man mano le persone “giuste” per interpretare i vari personaggi che il copione prevede (o manipolandole in modo che possano indossare il vestito che abbiamo già confezionato, anche se è della taglia sbagliata).

Spesso anche i nomignoli/soprannomi/vezzeggiativi con cui ci chiamavano da piccoli entrano a far parte del copione, perché quel nomignolo suona come la definizione di un’identità a cui inconsapevolmente faremo in modo di aderire.

Ecco le domande da porsi per individuare il proprio copione:

– Qual è il mio piano di vita?

– Cosa penso di me se le cose continueranno ad andare come vanno?

– Cosa penso che succederà se le cose andranno male?

A seconda del copione introiettato, tenderemo a comportarci da:

VINCITORI

PERDENTI

NON VINCITORI (o BANALI)

Il VINCITORE è colui che realizza l’obiettivo che si è prefisso (da piccolo ho deciso di fare l’imprenditore e ci sono riuscito)

Il PERDENTE è colui che non riesce a realizzare i propri obiettivi

(da piccolo ha introiettato un messaggio del tipo “Sei un inconcludente”, oppure ha scelto obiettivi che comportano eccessive difficoltà e sofferenze).

Il BANALE o NON VINCITORE è colui che vive nella mediocrità, non vince e non perde, non rischia. Non diventerà mai uno scienziato ma neppure un barbone.

Esistono 6 modelli di copione:

  • MAI (tipico di chi non riesce a portare a termine i propri obiettivi più importanti)
  • SEMPRE (è il copione di chi non può mai fermarsi nel perseguimento dei propri scopi)
  • FINO A (di chi si nega piaceri e desideri fin quando non ha finito qualcosa di faticoso)
  • DOPO (il modello inconscio di chi non riesce a godersi pienamente i momenti belli nel timore che prima o poi arriveranno quelli brutti)
  • QUASI (appartiene alle persone che falliscono quando sono quasi ad un passo dall’obiettivo)
  • FINALE APERTO (di quegli individui che arrivati ad un certo punto non sanno cosa vogliono e come continuare, come se al copione mancassero le pagine finali)

Le Posizioni di Vita

Le esperienze infantili determinano l’acquisizione di una “posizione esistenziale” che tenderà ad influenzare il nostro modo di pensare, di agire, di sentire e di rapportarci con gli altri.

Ne distinguiamo 4:

1) Io sono ok – tu sei ok (conduce all’equilibrio e all’auto-realizzazione)

2) Io sono ok – tu non sei ok (di chi si difende addossando agli altri colpe e responsabilità)

3) Io non sono ok – tu sei ok (tipico chi si addossa la colpa dei propri desideri insoddisfatti)

4) Io non sono ok – tu non sei ok (atteggiamento sfiduciato e nichilista)

Le posizioni 2-3-4 sono frequenti nei soggetti che da bambini si sono sentiti in qualche modo svalutati.

 Franca Mazzei

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