di Elena Cartotto

 “Alle spalle del cavaliere

siede il nero affanno” Orazio

INTRODUZIONE

La medicina antica attribuiva il temperamento melanconico alla bile nera di Saturno che come pianeta governa proprio la stagione più depressa e spenta dell’anno, quella invernale con i suoi domicili in Capricorno e Acquario.

Distante dal Sole, freddo, di fama oscura, Saturno da sempre è associato alla riflessione, alla meditazione, alla predisposizione filosofica, ma anche, per l’appunto, alla melanconia. Ozpetek, il regista, è riuscito a costruirci sopra una magistrale icona cinematografica col suo “Saturno contro”, condannando il pianeta ad una nomea ancor più tragica, se possibile, di quella del tempo che fu. Il Saturnino-melanconico-bilioso, fisicamente molto magro, veniva descritto come depresso e fortemente intellettualizzato e rientrava in una delle quattro  tipologie umorali e fisiche dell’antichità, insieme al sanguigno, al collerico e al flemmatico.

Saturno dio della mitologia romana, sovrapposto al greco Crono, fu colui che per mantenere il suo trono evirò il padre Urano e divorò i suoi stessi figli, il che non lo rende certo amabile e simpatico. Pietro Citati, scrittore e critico letterario, è un Pesci con Saturno in Capricorno, ossia nel proprio domicilio, forse per questo gli ha dedicato un saggio dall’inequivocabile titolo:“Saturno e la melanconia”. Citati pare quasi invidiare i bipolari che almeno conoscono, diversamente dai depressi puri, l’ardore e i colori del fuoco. Il melanconico, invece, conosce unicamente “Quel deserto desolato che solo la depressione può dare. Colpa della bile nera e fredda, dicevano gli antichi: e infatti diventi torbido e ottuso, tutto ti appare livido e spettrale”[1].

STUDIO

La mia curiosità e voglia di capire la depressione come possibile oggetto di studio anche astrologico, nasce da due motivazioni principali: da un lato la mia formazione filosofica con indirizzo psicologico che mi ha portato ad approfondire l’argomento sia attraverso la filosofia della scienza che la psichiatria di cui ho sostenuto un esame complementare alla facoltà di medicina. Dall’altro il fatto di aver visto soffrire di questo male persone a me molto care di cui ho seguito vicende e percorsi, tutt’altro che lineari.

La depressione è, infatti, un fenomeno molto complesso e variegato. Lo studio che presento  non vuole porsi come una ricerca compiuta sull’argomento e non può avvalersi di una forza statistica. Vuole semplicemente essere  una piccola indagine divulgativa su alcuni casi di depressione in personaggi noti che hanno dichiarato di averne gravemente sofferto e che hanno raccontato in libri o interviste il proprio vissuto e le cure effettuate per uscire dal tunnel.   Gli obiettivi di questo lavoro sono quindi essenzialmente due:

  1. Verificare quanto la componente saturnino-malinconica, già notata dagli antichi, possa effettivamente aver inciso, nei casi presentati, sullo sviluppo di un disturbo tendenzialmente depressivo.
  2. Verificare se nei temi natali oggetto di analisi vi siano delle configurazioni apparentemente ricorrenti  che potrebbero avere un qualche significato nell’innestare alterazioni significative dell’umore.

Fulcro di questo lavoro è un libro che all’epoca della sua prima uscita nel lontano 1993 fu un bestseller: “E liberaci dal male oscuro. Che cos’è la depressione e come se ne esce” della giornalista Serena Zoli e del Prof. Giovanni Battista Cassano, Ordinario di Psichiatria e Direttore del Dipartimento di Psichiatria, Neurologia, Farmacologia e Biologia dell’Università di Pisa.  Cassano in un periodo in cui la depressione era vista ancora con estremo sospetto, quasi fosse un male immaginario, fu uno dei primi a trattarla come una vera e propria malattia evidenziando quanto la chimica del cervello giocasse un ruolo preponderante nell’instaurarsi del disturbo. Il suo attacco al “male oscuro” fu quindi soprattutto farmacologico. Il libro suddiviso in una parte clinica e in un’altra narrativa, riporta una ricca casistica di personaggi noti da lui diagnosticati come depressi e da lui curati attraverso farmaci specifici. Questi stessi personaggi hanno poi raccontato a Serena Zoli, giornalista del Corriere della Sera, le loro storie. Dei nove personaggi esaminati in questo studio, sei sono stati pazienti di Cassano: trattasi di Mondaini, Montanelli, Moriconi, Gambineri, Gassman e Vanoni. Gli altri tre, ossia Zucchero, Gigi Buffon e Carrie Fisher l’hanno dichiarato in varie interviste, con una nota particolare che concerne Carrie Fisher e relativa alla sua sindrome bipolare di cui la depressione, quindi, fu solo un aspetto.

 I sintomi della depressione hanno, pur nella loro varietà, un denominatore comune: la mancanza di voglia di vivere. Lo slancio vitale scompare, l’entusiasmo svanisce, le gambe diventano pesanti, la stanchezza si fa cronica. Arriva l’ansia, talvolta con disturbi ossessivo-complusivi, l’idea del suicidio può diventare una scomoda costante. E poi astenia e mancanza di desiderio sessuale. Solo in Italia sembra soffrire di questo male oscuro almeno una persona su venti, e le donne costituiscono la fetta di popolazione maggiormente sofferente e a rischio. Il momento peggiore è la mattina, il risveglio, quella giornata tutta davanti a sé che sembra un ostacolo insormontabile. Il depresso è solo in mezzo al vuoto, incapace di amare. La giornalista Serena Zoli in “E liberaci dal male oscuro” il suo celebre libro intervista al Professor Cassano, dice che il depresso è incatenato al nulla. Il Saturnino, nella cattiva accezione del termine, è deperito, perde peso a vista d’occhio, si veste male, se proprio si deve vestire, non si cura, a volte nemmeno si lava. Sostanzialmente non gliene importa nulla, nemmeno di morire, anzi.

I MILLE VOLTI DELLA DEPRESSIONE

“Un cuore

s’irrigidisce in niveo silenzio”Georg Trakl

Per Churchill era un cane nero, tipica personificazione del demonio nelle leggende gallesi, per Luca Canali, scrittore, quasi gemello astrale di Camilleri con cui ha condiviso un incontenibile talento letterario, tanto da vincere un Premio Strega, era una “derealizzazione”.  Così la descrive: “Chi sono io? Chi è questa persona qui? Si chiama XY, o come? E perché si chiama così? E si vede intorno una realtà assurda. È uno straniamento dalla realtà, da se stessi, dalle persone che si conoscono benissimo. Terribile”[2]. L’innominata, è lei, la depressione, il male del secolo, quello appena terminato e quello che resta da vivere. E se non fosse abbastanza, lo scrittore e germanista Italo Alighiero Chiusano è ancora più tranchant: “Depressione è andare per mesi a testa bassa. È stare all’inferno. Davvero c’è il senso dell’inferno”[3]. Per i depressi inverno e inferno sono, infondo, la stessa cosa: in questo caso una lettera non fa differenza. La depressione è la pena del ghiaccio, l’inverno bianco lucido della solitudine, o forse è il nero inferno dei vivi, carbonizzati dentro, ma senzienti, come nella reminiscenza gotica dell’orrore più puro.

Questione solo psicologica, per cui un buon approccio psicoterapeutico può risolvere il problema? Secondo il Prof. Cassano pare proprio di no. La depressione si può supportare con la parola e l’indagine psichica, ma si cura con i farmaci, perché la sua matrice, esattamente come nello sviluppo bipolare, è chimica, e spesso vi è predisposizione genetica. Può innescarla uno stress prolungato, un cambiamento repentino, una delusione profonda, ma la miccia accende il fuoco dove c’è materiale combustibile.

CROCI A T, SEGNI E CASE MOBILI, SATURNO POTENTE

“I gesti dell’equilibrista devono sembrare

assurdi a coloro che non sanno che egli

cammina sul vuoto e sulla morte” Jean Cocteau

Nei nove temi indagati compaiono di frequente croci a T o quantomeno opposizioni dure che  si declinano in stress e umori altalenanti. Può agire la compensazione per cui lo stimolo conflittuale  si riscatta attraverso attività artistiche che evitano il totale decadimento nel buio: è il caso di Vittorio Gassman, che nei periodi di depressione non recitava, ma scriveva, e di Zucchero che compose il Miserere. Entrambi hanno forti valori Bilancia, quasi che il richiamo all’assoluto estetico presente nel segno di esaltazione di Saturno, costituisca un parziale deterrente all’azione privativa di Saturno stesso. Compare poi in tutti i temi una connotazione saturnina potente, evidente o occulta, a sancire che forse, nella millenaria tradizione sulla melanconia saturnina, qualcosa di vero c’è.

Un’altra evidenza è il  prevalere in questi soggetti studiati dei segni cosiddetti mobili, ossia Gemelli, Vergine, Sagittario e Pesci e delle case corrispondenti, la 3^, la 6^, la 9^ e la 12^ nel tema natale. Questo probabilmente sancisce da un lato l’oscillazione tipica dei segni di fine stagione sospesi in una sorta di limbo psichico tra la fine e l’inizio, ossia in quella zona borderline che può originare vissuti nevrotici e, nei casi più gravi, psicotici. Dall’altro suggerisce l’importanza sia dell’asse zodiacale relativo alla dialettica malattia/cura, ossia quello che si snoda tra 6^ e 12^, che dell’asse 3^/9^, espressione del movimento fisico e mentale: quasi a enfatizzare l’importanza di quel senso di blocco/paralisi che è uno dei sintomi più tipici della depressione e che agisce sia a livello fisico che psichico.

Sandra Mondaini – Meglio regnare all’inferno che servire Saturno (disse Giove isolato)

“Per uscire dalla depressione io ho adottato un’intera famiglia … però no, non è esatto: ho voluto questo bimbo in casa  mia non per uscire dalla depressione, ma per non ricaderci. A farmene uscire avevano provveduto quindici giorni in clinica e una terapia con il litio e un antidepressivo”[4].

Per Sandra Mondaini fu traumatico il passaggio da mamma Rai alla Fininvest, in più era il periodo della menopausa. Fu così che l’inarrestabile vis comica di colei che interpretò il pagliaccio Sbirulino affogò nella malinconia saturnina. La Mondaini ne ha dato spesso testimonianza parlando del suo sentirsi colpevole, del suo volersi nascondere, del suo stare sul divano col magone, l’angoscia, il pianto. Non si piaceva, si percepiva antipatica ed estranea a se stessa. Mentre lavorava in tv costretta dai contratti lasciava spazio al marito e contava i minuti che la separavano dalla fine della trasmissione “Il gioco dei nove”, imbottita com’era di tranquillanti e di panico. E menomale che Raimondo Vianello era un Toro paziente che sopportò le lunghe crisi della moglie e che l’aiutò ad uscirne andando perfino incontro al suo desiderio di adozione. È storia nota l’adozione da parte dei coniugi Vianello di un’intera famiglia di filippini. Proprio questa scelta così curiosa fa emergere con prepotenza Giove in Leone isolato in 5^ casa che se da un lato non è riuscito, proprio per la posizione isolata, a canalizzare tutta la vitalità della Mondaini che le si è parzialmente ritorta contro,  dall’altro sembra aver realizzato una compensazione in grande stile attraverso sia l’attività di Sandra nel mondo dello spettacolo che mediante l’adozione: i significati della 5^ sono stati così pienamente recuperati e immessi in circolo.

Sandra Mondaini guarì dopo un ricovero in clinica in seguito al quale le venne prescritto il litio più un antidepressivo triciclico.

Il ruolo chiave del successo nelle cure è stato svolto dalla casa 6^ che presenta uno stellium in Vergine con Mercurio in trigono proprio al privativo Saturno, quasi a sancire il percorso razionale dell’intervento sanitario a fronte di una malattia di natura apparentemente irrazionale e di matrice pescina come sembra raccontare la congiunzione tra Sole e Nettuno sempre nel sesto settore. Inoltre Venere – salute, a sua volta in 6^ casa, è totalmente  beneficata.  L’ indomito Saturno in Capricorno in 10^ è indubbiamente un Saturno potenziato per domicilio di casa e segno, e per aspetti in cui è inserito: un Grande Quadrato e il trigono alla casa 6^. Saturno è l’unico pianeta del Grande Quadrato riscattato da un aspetto armonico, mentre Marte, Urano e Plutone sono totalmente lesi.  Grafico alla mano, Saturno in 10^ pare porsi, anche visivamente, come il traino di tutto il tema natale della Mondaini.

Indro Montanelli –  Saturno contro tutti

Per Indro Montanelli la depressione, che conosceva da quando aveva solo 11 anni, era una mano alla gola improvvisa, cattiva,  notturna.“La mia terapia consisteva nel ritirarmi in montagna a fare sforzi fisici massacranti, ore ore e ore di camminate per procurarmi il sonno e l’appetito. E per evadere un poco da quella disperazione esistenziale. Accompagnata dall’idea continua del suicidio”[5]. Pare siano Urano e Marte in 3^ a parlare di quelle camminate senza tregua. Curioso il fatto che Montanelli le gambe non solo le abbia usate moltissimo, ma le abbia anche “subite” e in maniera tragica quando venne gambizzato dalle Brigate Rosse.

La posizione di Urano totalmente leso in croce a T con i due altrettanto lesi Nettuno e Saturno è molto parlante a riguardo. La paralisi e il blocco della 3^ vengono ipercompensati  proprio a causa della lesione planetaria, ma la lesione resta e il blocco si sposta tutto sul piano mentale, per cui Montanelli cammina per ore e ore per fuggire non da un nemico, ma da se stesso e senza riuscirci naturalmente. Almeno fino a quando non scopre le pillole magiche. E ironico commenta di non riuscire a credere che i suoi estatici tormenti interiori fossero solo la banale risultanza di uno squilibrio chimico. Ma tant’è.  Montanelli è un altro emblema delle configurazioni depressive. Qui si ritrova la solita croce a T che coinvolge la casa 3^, casa mobile, la Luna in ridondanza è in Gemelli, segno mobile, la casa 6^ ha addirittura uno stellium, esattamente come nel caso di Sandra Mondaini, ma qui lo stellium è nel Toro, segno in cui Saturno è in trasparenza. Giove è in esilio, Plutone, pianeta di risorse creative, è isolato in 8^, Saturno è la porta sull’abisso. In caduta nel segno dell’Ariete in una casa per lui d’esilio, totalmente leso, messo letteralmente in croce, ha agito come principio di privazione di tutti i valori di 5^, dai figli alla vitalità più pura, generando quella costante voglia di chiudere la partita aperta con la vita – casa 5^. Verrebbe da pensare che perfino il notevole coraggio che l’ha sempre contraddistinto nasca anche, almeno parzialmente, da questo disprezzo inconscio per la vita stessa a cui il costante pensiero della morte l’ha abituato.

Valeria Moriconi – Se son rose sfioriranno … (Quando Saturno divora i suoi figli)

Valeria Moriconi che fu grande attrice di teatro, disse che si vergognava di quel suo stato depressivo: “… quella povera cosa cui ero ridotta, io sempre così allegra, vitale, trascinante. Ero sempre stata l’anima delle compagnie fin da ragazzina … Per mesi e anni non sono stata più padrona della mia mente”[6]. 

Aveva un Nettuno in Vergine totalmente leso da uno stellium in Sagittario in 9^: di nuovo segni e case mobili. Medio Cielo, zona saturnina, potenziato dalla congiunzione al grado con Marte. La sconcertante evidenza è, però, la causa che innescò la depressione, ossia la perdita del figlio appena nato: “Sola e sbandata. Sola e persa. Successe di colpo, in pochissimi istanti, e so che mai potrò rendere l’idea di quel che mi accadde. L’orrore non finì lì. Era solo cominciato”[7]. Eppure aveva già avuto altri traumi pesanti nella vita come lei stessa racconta, ma fu proprio quello a romperle qualcosa dentro in maniera definitiva.

Valeria Moriconi aveva Plutone in 5^ casa in trigono secco al Sole in 9^, aspetto che da un lato canalizzò moltissimo la sua attività teatrale e la sua ipervitalità e dall’altro facilitò parecchio la sua gravidanza (casa 9^ come gestazione). Lei stessa disse: “Era il 1962, avevo trent’anni. Se prima ero allegra, diventai ebbra di felicità. Recitavo nella Bisbetica Domata e in palcoscenico ero una furia … non avevo il minimo disturbo legato alla gravidanza … giocavo pure a tennis e andavo a cavallo con questo senso di gioiosa pienezza che mi davano la maternità  e il mio amore per Franco”[8]. Valeria Moriconi esagerò nelle sue mille attività: ricoverata d’urgenza le indussero il parto e il bambino nacque, ma morì dopo solo tre giorni. Plutone in 5^ è in croce a T con Urano e  con il famigerato Saturno, per altro nel suo domicilio in Capricorno e in una delle sue case d’elezione, l’ 11^ casa. Saturno ha divorato Plutone e ha innescato una depressione gravissima curata anche qui con la cura farmacologica: Giove è in 6^ al trigono di Urano, ma limitato nella sua vis espansiva dalla quadratura con il Sole , quasi a incrementare il senso di sfiducia e pessimismo innescato da Saturno.

Vittorio Gassman – Un Saturno in cerca d’autore

Nota la depressione del grande attore Vittorio Gassman che disse ad un giornale: “ …mi sono venuti meno lo slancio, il movente, anche l’ impudicizia … sono trascorsi nove mesi in cui l’ angoscia m’ ha prodotto una totale astenia, al punto che non mi fregava più niente di nessuna cosa. Ti rimangono solo gli affetti della famiglia, ma non li sai gestire. Neanche il conforto d’ aver voglia di leggere libri. Solo un rapido sguardo ai giornali, alle pagine dello spettacolo che si riducono progressivamente, e alle rubriche dello sport. Però ho scritto”[9]. La depressione privava Gassman di tutto, ma generava in lui creatività e bellezza narrante: era già accaduto altre due volte, forse per quella Venere in Bilancia al Medio Cielo totalmente beneficata o forse per Nettuno altrettanto beneficato in casa 8^.  

Qui troviamo il solito riproporsi dei segni mobili e della ridondanza saturnina. Segni mobili importanti con Sole in Vergine opposto di netto a Urano in Pesci, ascendente Sagittario congiunto al grado con Marte, tre pianeti in casa 9^. Saturno rifulge ovunque, sia nel suo lato più rigoroso che in quello da esteta: Luna in Capricorno in 1^ casa, Medio Cielo in Bilancia segno di esaltazione di Saturno, incardinato da Giove e Venere.

Zucchero – Miserere, misero me (disse Saturno)

“Non dico che gli artisti hanno per natura la depressione, ma nella storia dell’arte ce ne sono tantissimi. Una volta la chiamavano melancolia. Ed è vero che a volte uno stato d’animo malinconico ti aiuta a scrivere canzoni bellissime. A me le migliori sono venute mentre stavo male. Ho scritto Senza una donna quando mi stavo separando. Anche se in maniera ironica, anche Per colpa di chi e Diavolo in me rivelano il mio male di vivere”[10].

Le depressioni di Zucchero partono da problemi privati e si estendono a tutto il tema natale influenzando, però, anche positivamente, la sua espressione professionale artistica. Forse in questo si può leggere l’impronta della Luna che governa il privato –  casa 4^ e si pone in una posizione difficile di segno, Capricorno, e di casa la 10^, trovandosi esiliata due volte. Resta comunque una Luna totalmente beneficata in ottime relazioni con la casa 6^ e 8^: lavoro e risorse creative che consentono alla Luna ottimi recuperi in altri campi.

Epopea di tormento depressivo quindi anche per Zuccheroche, però, ne ha tirato fuori, almeno, l’estasi del Miserere: Saturnino doc con ben quattro pianeti in Bilancia, di cui tre in casa saturnina, la 7^ , e la Luna in Capricorno in 10^ . Giusto per non farsi mancare nulla  anche qui ci sono segni e case mobili in evidenza. La casa 6^ ha uno stellium comprensivo di Marte in Vergine che, totalmente beneficato, ha sicuramente avuto un ruolo fondamentale nella guarigione farmacologica dalla malattia, oltreché nella ben nota carica energetica immessa nel suo lavoro, concerti compresi.

Annamaria Gambineri –  Ma dove vai bellezza in bicicletta (se hai Saturno contro)?

Celebre annunciatrice televisiva Rai, si ammalò di depressione in seguito ad uno sfortunato incidente in bicicletta ben evidenziato dal suo tema natale nelle case preposte al movimento. Giove in cuspide 9^ in Sagittario è parzialmente leso sia dal Sole che dalla Luna in 12^ casa. La casa 3^ è governata da Mercurio nei Pesci in 12^ strettamente congiunto a Luna e Saturno, tutti e tre opposti a Nettuno in 6^ in Vergine totalmente leso. Dopo il fermo a letto di due mesi, dovuto alla caduta, scoppiò la nevrosi e a seguire l’esaurimento nervoso. Il blocco fisico precedette quello mentale, e il tormento fisico si trasformò in depressione psichica.

Annamaria Gambineri era guarita fuori, ma non dentro: di alzarsi e uscire di casa non ne voleva più sapere. Ci vollero consulti con diversi psichiatri prima di arrivare ad una cura che la riabilitasse. Cura che oltre i farmaci prevedeva anche uno stile di vita molto regolare da praticare nella quotidianità di ogni giorno, quasi che i medici rappresentati dalla casa 6^ avessero identificato il nemico proprio in quel Nettuno sregolato per aspetti, ma situato in un segno e in una casa che esigono la regolarità più assoluta. Dice la Gambineri: “ (dovevo) … mangiare più o meno alla stessa ora, dormire abbastanza regolarmente senza tirare le tre di notte, alzarmi alla stessa ora. E quando ci si alza, si fa una doccia e ci si trucca anche se non se ne ha tanta voglia, anche se non si deve uscire”[11]. A fronte del Nettuno da resettare c’era, però, anche Saturno in 12^ congiunto a Luna e Mercurio: stellium altrettanto parlante per quel che concerne la necessità di imporre un ordine rigoroso, anche in termini di abitudini esistenziali, al fine di contenere il caos della 12^.

In questo caso si rilevano di nuovo e in maniera evidente, le costellazioni già emerse in altri casi simili che hanno manifestato tendenze malinconico-depressive:  l’importanza di segni e case mobili, le opposizioni laceranti a sancire l’oscillazione e il blocco tra due mondi, oltre che l’emergere di Saturno come pianeta forte congiunto ai pianeti personali e coinvolto negli aspetti conflittuali di attivazione della malattia.

Carrie Fisher – Il lato oscuro della forza (e di Saturno)

“La mia vita è stata rovinata da ‘Star Wars’, dai miei genitori, dalla fama, dalla droga, da Hollywood e da Paul Simon”[12] e dal disturbo bipolare, comprensivo di accessi maniacali e cadute depressive, diagnosticatole a 24 anni.  Carrie Fisher , la principessa Leila di “Star Wars”, presenta anche lei caratteristiche similari ai casi già visti: ridondanze saturnine con Sole e Nettuno congiunti in Bilancia, Saturno in 10^ in croce a T con Luna e Plutone. Tornano ancora segni e case mobili: Marte in Pesci è totalmente leso dall’opposizione con Venere e Giove in Vergine, Sole e Nettuno sono in 9^.  

Gigi Buffon – La testa nel pallone (quando Saturno non para i colpi)

“Sono caduto in depressione, sono stato in cura da una psicologa … Non ho mai capito perché proprio allora, perché non prima, perché non dopo … Non ero soddisfatto della mia vita e del calcio, cioè del mio lavoro. Mi tremavano le gambe all’improvviso”[13].

Ha sofferto di depressione anche un insospettabile, data la sua caratura sportiva da macho senza rivali: trattasi del portiere Gianluigi Buffon. Di nuovo le stigmate della malinconia saturnina e delle alterazioni umorali: Saturno in posizione dominante a Occidente per congiunzione al discendente, segni mobili importanti con la Luna in Vergine quadrata a Giove in Gemelli e a Nettuno in Sagittario, Marte in 6^ isolato.

 Ornella Vanoni –  E così per non morire (nonostante Saturno)

“Con l’andare degli anni le cadute in depressione si sono accentuate. Le più gravi mi sono venute dopo i 48 anni, con dei dolori alle gambe da non poter più camminare … oltre al mal di gambe mi sono riempita di bolle su tutto il corpo, dovevo sempre correre in bagno, non ho dormito mai. Mi tenevo lontana dalle finestre perché sembrava che mi risucchiassero giù”[14]. Ornella Vanoni ha sofferto di depressione e l’ha dichiarato più volte. L’ha scritto anche in un libro: “Una piaga. Un buco nel collo. Una ferita aperta. Così visibile. Così vergognosa. Così torturata dagli aghi. Dai bisturi. Dagli acidi. Nessuno deve vedere, perché la corazza sarà smagliante. Strana quella ragazza, non ride. Canticchia in un angolo. Non saluta. Sarà snob e antipatica. Chi si crede di essere. Un uomo deciderà che devi cantare, e lo farai. Un altro deciderà che devi recitare, e lo farai. Supererai il terrore, le notti insonni, la certezza di non farcela. Invece ce la farai. E sarai una rivelazione. Ma non per te. Mai. E sarai infelice”[15].  Regina, a tratti triste, della canzone italiana, anche in lei si rivelano elementi astrologicamente simili a quelli già evidenziati: croce a T tra Plutone, Giove e Urano, segni e case mobili importanti con Venere e Nettuno congiunti in Vergine in 12^  opposti alla Luna in Pesci tra 6^ e 7^ casa, aspetto che allude  a tutta la nevrosi proiettata sul corpo. Corpo che da un lato somatizza il malessere psichico, e dall’altro diventa bersaglio continuo della chirurgia estetica nel tentativo di raggiungere una virginiana impossibile perfezione e di fermare il Tempo – Y, signore della Vergine.  

Anche Saturno è in 6^ in uno dei suoi domicili e totalmente beneficato. Il pianeta nero ha indubbiamente incentivato l’uso strategico del bisturi e del botulino per mantenere un’immagine vincente e studiata a tavolino che fosse funzionale al lavoro (Saturno in 6^ trigono a Mercurio e Giove in 2^), benché tale immagine non fosse sempre aderente alla realtà interiore, come dalla stessa Vanoni affermato. Da un altro punto di vista, però, Saturno così ben messo in 6^ ha probabilmente sancito, anche in questo caso, la scelta della cura farmacologica come possibile strada per sconfiggere la depressione mediante un percorso razionale e scientificamente più plausibile.

NOTE

[1] Serena Zoli e Giovanni B. Cassano “E liberaci dal male oscuro” Longanesi&C. pag. 348

2 Ibidem pag. 326-327

3 Ibidem pag. 323

4 Ibidem pag. 312

5 Ibidem pag. 309

6 Ibidem pag. 350-351

7 Ibidem pag. 351

8 Ibidem pag. 351

9 Gassman: la vita fuori dal tunnel” Intervista del giornale La Repubblica del 28/06/1995 (Rodolfo Di Giammarco)

10 “Zucchero si confessa: gli antidepressivi mi hanno aiutato a superare il male di vivere” dal Corriere della Sera 20/05/2013

11 Serena Zoli e Giovanni B. Cassano “E liberaci dal male oscuro” Longanesi&C. pag. 331

12 “La mia vita distrutta dalla saga di Star Wars” dal Corriere della Sera del 25/10/2009 (Alessandra Farkas)

 13 “Buffon, ricco e famoso, ma la depressione mi prese lo stesso” intervista a La Stampa del 13/11/2008

14 Serena Zoli e Giovanni B. Cassano “E liberaci dal male oscuro” Longanesi&C. pag. 385

15 Ornella Vanoni e Giancarlo Dotto “Una bellissima ragazza. La mia vita” Mondadori

BIBLIOGRAFIA

Serena Zoli – Giovanni B. Cassano, “E liberaci dal male oscuro”, Longanesi&C., 1993

Vittorino Andreoli, “I disturbi della mente”, Biblioteca della mente, Corriere della Sera, 2011

Articoli sul web

Gassman: la vita fuori dal tunnel” Intervista del giornale La Repubblica del 28/06/1995 (Rodolfo Di Giammarco)

https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1995/06/28/gassman-la-vita-fuori-dal-tunnel.html

Zucchero si confessa: gli antidepressivi mi hanno aiutato a superare il male di vivere” dal Corriere della Sera 20/05/2013

https://www.corriere.it/salute/13_maggio_29/zucchero-antidepressivi-ok-salute_1af0e28a-c83f-11e2-8fbd-d55cdeb0d621.shtml

“La mia vita distrutta dalla saga di Star Wars” dal Corriere della Sera del 25/10/2009 (Alessandra Farkas)

https://www.corriere.it/spettacoli/09_ottobre_25/vita_distrutta_star_wars_dd5888de-c139-11de-b4fa-00144f02aabc.shtml

“Buffon, ricco e famoso, ma la depressione mi prese lo stesso” intervista a La Stampa del 13/11/2008

http://www.lastampa.it/2008/11/13/societa/buffon-ricco-e-famoso-la-depressione-mi-prese-lo-stesso-1rg5RFbhnvY7oaNcIwNi6N/pagina.html


[13] “ Buffon, ricco e famoso, ma la depressione mi prese lo stesso” intervista a La Stampa del 13/11/2008

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