Dalla corte alla couture (Terza parte: 1862-1902, Nettuno in Ariete, Toro, Gemelli)

Di Francesco Astore

Nelle mutazioni stilistiche di un’epoca, nell’evolversi dei costumi, magistrale interprete, se volete impareggiabile direttore d’orchestra, abile coordinatore del ritmo artistico del Tempo, tempo scandito e suonato da tutti gli altri pianeti, è Nettuno.

Nella seconda metà dell’Ottocento era stata la nota gaudente di Plutone in Toro a far comporre ad uno struggente Nettuno in Pesci, la romantica, tondeggiante crinolina.

Ricordo che Plutone è in fase lenta quando si trova in Toro, riuscendo ad imprimere un solco al cammino della Storia nei circa 30 anni del suo transito. Nel XIX secolo il pianeta resta in Toro dal 1851 – ’52 al 1882 – ’83 e produce in generale un’influenza godereccia, conformistica sulla società, garantendo solidi patrimoni e fiorenti attività economiche di cui tutta una generazione potrà disporre.

Quando Nettuno fa il suo ingresso in Ariete (nel 1861 – ’62 fino al 1874 – ’75) Urano si trova in Gemelli (vi rimarrà sino al 1866): il clima politico e sociale appare mosso da un’ingenua baldanza, cosciente di un avventuroso futuro, di un nuovo ciclo, come vuole il primo segno dello Zodiaco.

A Parigi si è consolidato il maestoso II Impero dell’Ariete Napoleone III, a Londra si sta per compiere l’apogeo di Vittoria regina, (nata nel segno dei Gemelli), a Vienna regna il Leone Francesco Giuseppe d’Asburgo, in Italia ed in Germania il processo di unificazione, con una serie di campagne vittoriose, sta portando alla nascita di due nuovi, ambiziosi Stati.

Nella Moda siamo nel periodo definito del “Romanticismo aulico”, con Plutone che sta attraversando i gradi dilatanti del Toro, quelli occupati simbolicamente da due pianeti espansivi e rigogliosi come X e Giove (Plutone rimarrà in questi gradi all’incirca fino al 1870): la crinolina resta in auge, ma con importanti, significative differenze.

La mutata posizione di Nettuno, dagli acquatici Pesci al militaresco Ariete, impone alla crinolina di galleggiare, per così dire, con minor dolcezza, assumendo invece ora un andamento decisamente più spavaldo, un incedere marziale.

Adesso il volume della gonna si espande verso il basso, concentrandosi sul retro, con conseguente reintroduzione dello strascico, novità assoluta degli anni ‘60, “tocco d’eleganza” tipico di Nettuno Ariete.

Particolare curioso e interessante è dato dalla rotondità della gonna che non obbedisce più alla circolarità quasi perfetta degli anni ’50 (centralità dei segni femminili) ma si sbilancia cadendo verso dietro (Ariete segno maschile occupato da Nettuno e opposizione alla Bilancia armonia e circolarità). 

Lo strascico ricorda una coda, la coda di un pavone che s’innalza fastosa dietro le reni, la coda estremo emblema di bellezza, vanità, seduzione…

Nettuno in Ariete, ipotizzo, stimolando l’opposta Bilancia, supposta sede della coda, opposta al capo – Ariete, aggiunge questa stravagante accessorio vezzoso alle crinoline.

Grazie all’introduzione di un nuovo modello (nel 1862, la crinolina Thompson), le donne si muovono più liberamente e agilmente, nascono le celebri Southern Bells, poste su una nuova gabbia, leggerissima, con le molle pieghevoli come una pelle di guanto (ne è artefice il transito di un ingegnoso Urano nel segno della sua esaltazione B in Gemelli).

L’effetto d’insieme che si vuol dare alla figura femminile è quello di una pompa aulica, tuttavia il corpetto chiuso fino alla gola, lo stivaletto abbottonato appena visibile sotto l’orlo della gonna, conferiscono severità all’insieme.

Il rigore arietino si manifesta a Londra, quando Vittoria perde l’amato Albert nel 1861 (quell’anno osserviamo un austero trigono tra Plutone in Toro e Saturno in Vergine, cui si aggiungerà anche Giove) e impone tra i colori degli abiti da giorno il nero (trigoni al Capricorno, sestili allo Scorpione – lutto), colore che la regina mai più cambierà dalla sua toilette.

Per la soirée non si impedisce alle dame del bel mondo di esibire collo, braccia e spalle nude e vellutate (Toro e Gemelli beneficatissimi) a riaccendere desideri nascosti o forzatamente repressi.

In Francia e in Italia del Nord, tuttavia, l’aria che si respira è euforica, e specie nella Penisola il patriottismo vestirà la crinolina di volani, galloni, gheroni, quasi ad impuntare alla gonna onorificenze militari.

A coprire la larghezza delle imponenti signore (specie per le serate a teatro) si presta il grande mantello con cappuccio: il famoso burnus di provenienza berbera (Nettuno Ariete, trigono al Sagittario, paesi lontani) è di squillante colore rosso scarlatto (colore classico dell’Ariete!) e si  chiude con galloni d’oro. Grande fortuna hanno pure gli scialli cachemire, (Ariete – lana e tessitura) prodotti con telai meccanici, tagliati e rimontati per farne abiti e mantelle in sartoria, che godono di una lunghissima stagione di successi almeno fino ai primi anni ’70.  

 L’Ariete corrispondente alla testa, fa presto dilagare la moda dei cappelli e cappellini a capote (legati sotto il mento con nastri); famosissimi sono i “cappellini all’amazzone” con l’ala rialzata ai lati e ancora i cappelli piattelli che si riducono ad un pezzetto di paglia sulla sommità del capo (dunque coperto solo in parte).

In Italia, all’indomani dell’entusiasmo per la liberazione del Regno delle due Sicilie (1863) si adottano anche i patriottici cappellini alla calabrese e il classico “cappello alla Garibaldi” con piume laterali e nastri ondeggianti dietro.

Con Nettuno in Ariete segno dell’esilio di X (natura, animali vivi) troviamo molto in voga sui cappelli e sui tocchetti (berrettini femminili di forma tondeggiante e senza tesa) gli uccelletti veri e interi (imbalsamati, naturalmente!); di gran moda sono pure le guarnizioni degli “uccelletti mosca”, ma si useranno molto anche le leggiadre farfalline.

Le pettinature hanno le bande rialzate all’indietro, cosicché fronte e tempie, corrispondenti anatomicamente all’Ariete, rimangano totalmente in vista.

Interprete del mood stilistico del suo tempo è Elisabetta di Baviera (Imperatrice di Austria e Ungheria nel 1867, conosciuta meglio come Sissi) che negli anni ’60 esibisce una bellezza da favola: ha capelli lunghi, curatissimi spesso divisi in due bande e raccolti dietro la nuca. Elisabetta, da autentica Capricorno determinata, ama la disciplina dello sport, le passeggiate all’aria aperta, la scherma, l’equitazione, da valente eroina del suo tempo indossa spesso il costume da amazzone, giacche a falde col gilet e basso cilindro con velo.

Uno dei capi più fortunati che la flessuosa Elisabetta esibirà (si conservò magra a dispetto dei canoni dell’epoca!), sarà lo spencer: il corsetto senza maniche, originariamente indossato dagli ufficiali di cavalleria, capo principe dell’eleganza suggerita da Nettuno in Ariete…

Intanto a Parigi già dal 1866, anno in cui Urano entra in Cancro, corrono le voci di nuove tendenze che stanno per decretare il tramonto della crinolina (sul Corriere delle Dame si faranno notare le prime critiche: “Non si veste più la donna ma la crinolina!”).

Urano in Cancro (un presente che intende regolare il modo di essere femminile rendendone più pratico l’abbigliamento) fa abbandonare molto lentamente le grandi gonne che resisteranno almeno sino al 1870 (come cage regente, la cui circonferenza misura un metro e 65!).

Tuttavia un nuovo diktat aspetta le fanatiche dell’eleganza: dal 1868  le gonne iniziano a gonfiarsi posteriormente. 

Aspetto celeste molto rappresentativo di quel che accade in questo momento è il quadrato tra Urano nel Cancro e Nettuno in Ariete che si mantiene ininterrottamente dal ’68 al ’72. Questo aspetto determinerà da un punto di vista politico la caduta di Napoleone III a seguito della guerra franco – prussiana (1870) e l’esperienza della Comune di Parigi (1871): la Capitale della Moda arresta il suo vorticoso flusso di arbitra di stile.

Un aspetto così bloccante sulle valenze dei due pianeti produce un’involuzione e fogge davvero curiose, complicate, mirate quasi a svilire a ridicolizzare il corpo femminile, la donna in quanto persona è ridotta a puro oggetto (Bilancia lesa). Modello del tempo è la donna – mannequin della nascente industria della Haute Couture, il cui patriarca è Worth, prima figura dell’uomo – artista di genio che romanticamente persegue l’ideale di una bellezza irraggiungibile, ma che si sa districare attivamente all’interno degli spietati meccanismi economici della moda, traendone lauti guadagni.

Basti pensare che sulla rivista di Moda “La Vie Parisienne” quella che era la chic è ora etichettata “la petite femme” (un appellativo della bambola da proteggere, cara al patriarcato).

Cancro e Ariete premono negativamente sul Capricorno corrispondente alla schiena e alle natiche: ora assistiamo alla trasformazione della coda che si sposta in volume sul dorso; inarcandosi sulla schiena addirittura con l’artificio di un sottostante pouf o tournure (in Italia meglio sellino, un’imbottitura nella parte posteriore della gonna).

È rinato, così, un nuovo gusto rococò che ama mostrare la donna con un rigonfiamento che aleggia in groppa: il cul de Paris.

Finché il quadrato Urano – Nettuno prosegue, la Moda raccoglie con evidenza sempre maggiore la ricchezza della veste all’indietro esagerando la curva naturale di quella parte del corpo femminile (le natiche, appunto, Capricorno molto leso); il drappeggio quasi mosso e lo strascico che si è ancora di più allungato elegantemente attenuano la stranezza di questa foggia, cui in Italia si dà un nome preciso con vocaboli francesi, forse allo scopo di velarne la trivialità.

Un segnale del mutamento dei tempi e di come le bizzarrie di ogni genere vengano accolte positivamente dal pubblico dei modaioli è rivelato da un titolo del Corriere delle Dame del 1869: “Non si può essere belle donne senza lo sgonfio dietro!”.

Nei primi anni Settanta il rigonfiamento posteriore si arricchisce ancor più di fiocchi, nappe e nastri secondo uno Stile Tapissier (Cancro – passamaneria e ricami leziosi, occupato da Urano e leso da Nettuno).

Ricordiamo, intanto, per avere un panorama completo delle inclinazioni stilistiche di metà ‘800, che nel 1865 parte da Londra il movimento dei Preraffaelliti (ritorno nella pittura alla freschezza primigenia dell’arte del primo rinascimento italiano) di William Morris: avrà molta influenza nelle modulazioni assottiglianti dell’Estetica successiva che vedremo culminare poi nel Liberty. Nel 1874 a Parigi scoppia la grande rivoluzione Impressionista, iniziatrice della pittura moderna (un Nettuno Ariete così tormentato non può che produrre  pionieristiche esperienze in campo artistico).

La crinolina è ormai in caduta libera e con l’ingresso di Nettuno nel Toro (dal 1874 – ’75 e fino al 1888 – ’89) l’ingombrante accessorio scompare definitivamente dalle scene, la figura s’ingentilisce iniziando un’operazione di assottigliamento che culminerà con forme moderne e tubolari date finalmente alle vesti.

Plutone ormai sta per concludere la sua lunga marcia in Toro e si trova sui gradi di Venere, portando così uno slancio ed un’eleganza semplificante che tenderà a restituire una visione della donna molto femminile, sebbene ancora convenzionalmente inserita nel quadro dei valori borghesi imperanti.

Uno degli effetti più evidenti di questa particolare combinazione celeste sarà, con Nettuno  nei gradi di X – fioritura, X – capigliatura, una sensibile rivoluzione delle chiome, raccolte a riecheggiare tralci di vegetazione e boccioli di rose (si usano anche fiori veri nell’intrico delle pettinature), i capelli lunghi si raccolgono in lussureggianti chignon, si intrecciano in modo spettacolare, spesso annodandosi verso l’alto.

Quale, la parte del corpo, che sarà ora esibita come un gioiello?

La nuca, che le nuove acconciature tendono a scoprire e poi soprattutto il niveo collo, di cui si sottolinea la squisita eleganza, l’allungamento, cingendolo spesso di un semplice nastro nero.

La celebrazione delle chiome (come ci ha insegnato Lisa Morpurgo nel Convitato, associate ad X, simbolo della genuinità della sessualità femminile) rivela ora una segreta ma fortissima volontà di emancipazione femminile che, mettendo in luce i capelli, simbolicamente, accende la parte più intima e viva, uterina, della natura delle donne.

Il viaggio verso la liberazione è ancora lungo e difficile ma i mutamenti stilistici e i riferimenti simbolico – zodiacali ci annunciano che ha ripreso il suo cammino e da questo momento non si potrà più arrestare.

Con Plutone e Nettuno non congiunti in Toro ed Urano in Vergine (dal 1878 e fino al 1874, eccezionalmente al trigono di Nettuno per tutta la durata del suo transito!) la morale borghese raggiunge il suo culmine, in Germania vediamo nascere il Secondo Reich con l’impero di Guglielmo I, nella Penisola, dopo la breccia di Porta Pia (1870) il Regno d’Italia è fatto, in Gran Bretagna Vittoria vive l’apogeo dell’imperialismo inglese, a Parigi con la III Repubblica ritorna la voglia di vivere e la Ville Lumière si illumina di nuovi colori. 

Le tonalità di cui si tinge l’abbigliamento femminile sono spesso primaverili (Toro) ma non di rado per la serata diventano squillanti e molto sensuali (ancora Toro).

Non scompare però il nero, colore imposto dal persistente lutto vittoriano (trigoni al Capricorno).

La figura si allunga e contemporaneamente si arrotonda fasciandosi un poco ai fianchi; scompaiono (almeno per il momento) i pouf ma non i corti strascichi, che al pari delle gonne si arricchiscono di molti volants, di morbidi panneggi, di pieghe e nastri annodati come ghirlande fiorite.

Tuttavia la nuova foggia, nonostante la femminile eleganza data al portamento, è molto più scomoda della precedente crinolina che con la leggerezza delle gabbie permetteva una maggiore agilità dei movimenti: ora invece le strette fasciature rendono più difficile l’incedere dei passi.

L’adesione ai modelli borghesi, specchio d’appartenenza sociale, vuole che una dama si cambi d’abito almeno 4 volte al giorno, con abiti adatti per ogni occasione: dalla passeggiata pomeridiana alla villeggiatura, dal ballo alla visita.

La Moda è prescelta dunque dalla nuova classe agiata come forma ideale per esprimere e siglare, nel complesso sistema di riti e convenzioni, il proprio avanzamento sociale.

Un influsso particolare sul costume del periodo lo imprime in Italia la Scorpione regina Margherita di Savoia. Le sue forme morbide e sensuali, i celebri gioielli, in particolare le perle, lo stile sempre ricercatissimo la disegnano come modello dell’opulenza e della fiorita letizia femminile espressa nel vestire di Nettuno in Toro.

Nella Parigi dello stesso periodo invece, la donna si muove nei circoli di artisti e conduce lei stessa un’ineffabile vita d’esteta: sfila in ambienti ornati di oggetti antichi preziosi, d’arabeschi fascianti sull’esempio dell’icona femminile del momento, lei, la divina creatura: Sarah Bernhardt.

Sofisticata Bilancia, Princesse des gestes e reine des attitudes,lei l’iniziatrice di uno stile presto battezzato Bernhartesque per la sua inimitabile personalità. L’artista frequenta gli ateliers con la sua grande amica Louis Abbéma, fra le più celebri donne pittrici del periodo; è lei che viaggia in treno con 30 abiti confezionati ciascuno in famose ceste di vimini foderate di satin rosa, lei che si cimenta come unica vedette per il suo couturier nei suoi 40 costumi, veri Tableaux vivant, (evidenza delle possibilità d’incarnare la vita nell’Arte e l’Arte nella vita).

Gli ultimi gradi del Toro (domiciliari di Venere) negli anni ’80 dell’Ottocento sono molto transitati e beneficati (troveremo Plutone e Nettuno); dall’84 – ’85  anche Urano si sposta su un segno venusiano, la Bilancia, sollecitandone potentemente i primi gradi: quelli della sensibilità estetica.

Intrecciata inevitabilmente con il flusso di correnti artistico – estetiche sarà la Moda degli anni ’80. Imprenditori ed editori delle riviste di Moda colgono la grande occasione offerta dalla comunicazione diffusa in maniera allargata. Giovani artisti li ispirano con le loro raffigurazioni a fornire la fonte d’ispirazione per i grandi sarti, i couturiers famosi come Worth e Felix.

Per avere un’idea di come Arte e Moda si congiungano basta sentire il Toro Honoré de Balzac nel suo Traité de la vie élégante: “La toilette est, tout à la fois une science, un art, un habitude, un sentiment” . In altre parole, il gusto di vestirsi, comporre con sapienza di stile e charme, una toilette, rivela (di nuovo!) il sogno di fondere arte e vita.

La Ville Lumière (Vergine) mai come in quest’epoca risplende di trigoni rari e potenti e del galvanizzante transito di Urano esaltato in Vergine: la città stessa si veste di nuove scintillanti meraviglie di modernità, tra cui la più rappresentativa sarà forse la Tour Eiffel (1889). La parisienne è ora la donna di mondo d’estrazione aristocratica o alto borghese che sta imparando a saper scegliere e indossare, con mentalità già moderna, quel che valorizza veramente la sua figura. Adesso i giornali di Moda la chiamano la crèmeuse, signora del mondo dorato, della crème.

Plutone (grande principio maschile) ha abbandonato intanto il Toro (nel 1882 – ’83) dal quale ha influenzato un abbigliamento maschile molto sobrio in nettissimo contrasto con il vivace vestire femminile. La funzionale risolutezza, la sprezzante semplicità sono offerte dalle redingote nere, dai gilet e calzoni tubolari scuri. Le sole note di vistosa distinzione sono i baffi (d’obbligo), le basette, la barba (alla Cavour) e soprattutto i grossi orologi d’oro riposti nel taschino da cui ricade la catenella (tutte, quest’ultime, valenze della Vergine beneficata).

Con formidabili supporti celesti (congiunzione di Saturno e poi trigono di Urano in Bilancia) intanto Plutone è entrato nel segno a lui più congeniale, i Gemelli (nel 1882 – ’83 vi rimane sino al 1914).

Nel segno della sua esaltazione, celebrerà un’incrollabile gioia di vivere, un’allegra proiezione verso un futuro di prodigiose meraviglie, determinando il festoso clima artistico, culturale, mondano della Belle Epoque, culminante con l’Esposizione Universale di Parigi del 1900 e terminato solo alle soglie della I guerra mondiale.

Nella seconda metà degli anni ’80 Nettuno ancora in Toro ingentilisce e rende più sinuose le figure femminili quasi in un tentativo di assottigliamento che anticipa le nuove tendenze della Moda del decennio seguente (donne alla rincorsa di una silhouette sempre più sottile). Con Nettuno nei gradi finali del Toro (gradi venusiani) e Urano in Bilancia (segno venusiano per eccellenza, tra l’85 e l’87 trigono a Plutone) le modulazioni estetiche assumono un andamento sinusoidale, a spirale, avvertendo i richiami del lieve mood grafico – floreale.

La linea affusolata è ottenuta con una compressione esagerata del busto, la silhouette femminile è dritta appena ammorbidita dai drappeggi, ma sul dorso segna un forte incavo, come se la persona si gettasse all’indietro. Questa impressione è aumentata dalla flessuosità fortemente rilevata della curva che s’inarca sulle reni, con particolare generosità di volume tra il 1883 e il 1890.

Plutone accompagnato da Saturno nei Gemelli quadrano la Vergine (punto – vita) inducendo ad una compressione della vita che vuole diventare esilissima in questo momento!

In una ricerca esasperata di un singolare effetto scenografico a S rovesciata (assai deformante e dannoso per la salute della donna) si vogliono rendere punto focale di eleganza le reni (Urano – radicalità in Bilancia – zona delle reni, brillantemente favorito da Plutone Gemelli). 

Iniziano a scoprirsi braccia e spalle (Gemelli positivi), continuano le stimolazioni benefiche sul Toro; sul capo le pettinature sono riportate in alto (col collo e la nuca esibiti!) sormontate da minuscoli cappelli carichi di fiori e nastri; con Plutone in Gemelli compare la veletta sul viso fermata da uno spillone (Plutone – aria di mistero, Gemelli – teatro), e resisterà fino alla II guerra mondiale.

Nettuno sta lasciando il Toro per entrare in Gemelli nel 1887 – ’89 (per rimanervi sino al 1902) e una nuova, stupenda mutazione attende il nostro estroso interprete del gusto, favorita dalla rarissima congiunzione a Plutone (attiva per circa un decennio e oltre: dal 1888 al 1900) densa di effetti prestigiosi: la caratteristica Moda fin de siècle.

I fantasmagorici prodigi di modernità ormai non si contano più: treni, automobili, aerei, grattacieli, e, infine, invenzione del secolo, il Cinema. L’arte sperimenta nuove, eccezionali formule espressive: le invenzioni cromatiche di Van Gogh (1888), il gruppo dei Nabis, e nel 1897 la Secessione viennese con il suo grande esponente Klimt.

E come un’eterea ninfa di Klimt si dipinge la donna in questo momento: è la giovinetta finalmente magra, fresca e spumeggiante (Gemelli – eterna primavera), collo lungo, spalle strette, vitino di vespa; per accentuare la sua carnagione di adolescente non si trucca molto (solo le artiste e le eccentriche usano tingersi gli occhi col bistro) e usa solo cipria bianchissima.

Ma il tocco divertente della Moda è adesso offerto dall’enorme espansione delle maniche gonfie a pallone al di sopra del gomito (specie nel 1895); a far da soprabiti nasceranno curiose mantelline e pellegrine con alti baveri, che simulano svolazzanti alette! (Gemelli – braccia, ali).

La congiunzione Nettuno – Plutone segna nel costume la ricerca di linee verticali, la figura si appiattisce seguendo finalmente la forma naturale del corpo femminile, le tinte sono pastello, la gonna si allarga verso il basso a ventaglio (grazie al sapiente taglio a gheroni).

La nuova era apre impensabili possibilità di 0a nuova era deiviaggiare, impone vestiti comodi mentre alla ribalta della Moda vediamo salire i primi completi per il mare e lo sport, con un particolare successo dei costumi per tenniste, (Gemelli – mobilità, sport, tennis).

Le signore più ardite indossano i primi calzoni che sono alla zuava e si arrestano al ginocchio, ma anche le donne comuni ripudiano definitivamente ogni rotondità posticcia, tanto in auge solo qualche anno prima (Gemelli – disinvoltura).

La vita sociale si svolge spesso nelle vivaci, spumeggianti, intellettuali atmosfere dei Caffé, le signore si interessano e partecipano a quello che accade intorno e vogliono diventare protagoniste degli eventi del nuovo secolo.

Osserviamo, a questo proposito, come il processo di liberazione inaugurato dalla Rivoluzione Francese (trigono Nettuno – Plutone a fine 1700) arrestatosi poi con Restaurazione e Romanticismo (quadrato tra i 2 pianeti, 1812 – 25) e proseguito col sestile di metà secolo (’40 – ’48) stia adesso raggiungendo il suo acme con la congiunzione dei 2 super lenti in Gemelli.   

Ma il massimo esponente dell’indirizzo liberatorio e semplificante del periodo è il tailleur, (completo con la giacca che evidenzia la vita, letteralmente “sarto da uomo”, in contrapposizione alla couturière sarta da donna). Il nuovo capo proviene dalle Isole Britanniche (Gemelli – Inghilterra) e le donne non ne afferrano subito il valore e la portata, solo pochissime per il momento lo indossano, non osano pronunziarne neanche il nome! (congiunzione Plutone – Nettuno in Gemelli, un’invenzione creativa che influenzerà la moderna contemporaneità).

Vera musa dello stile del momento in Italia è la Bilancia Eleonora Duse: precorre i tempi della Moda indossando di giorno abiti apparentemente trasandati, tailleur di stoffa pesante a nascondere l’immagine nelle strettoie del busto; di sera trionfa sempre con disinvoltura nelle sue vesti tinta unita in una sensuale e delicata armonia di braccia e spalle nude.

Frattanto, Nettuno (in compagnia di Plutone) in Gemelli, appoggiato da Urano che entra in Scorpione (1890/’91 – ’97/’98) valorizza la donna fatale (in Italia di netto influsso dannunziano) dalla sensualità torbida e intensa, non priva di sfumature crudeli, conferendo alla femminilità un’impronta enigmatica (ancora un’ispirazione dal mistico estetismo preraffaellita).

Assistiamo nella realtà quotidiana all’artificio degli atteggiamenti che può tuttavia risolversi come una manierata affettazione, tale da soffocare l’autenticità del comportamento. La ricerca di piaceri inediti e raffinati sono intesi a creare una superiorità spregiudicata sull’anonima mediocrità borghese. Superiorità che sfocia talvolta in squilibri morali, non immuni dai riflessi dell’orgogliosa filosofia di Nietzsche, che in D’Annunzio aveva trovato larga eco. 

Ma queste suggestioni noir e snobistiche (Scorpione e Gemelli molto in evidenza) non tolgono l’allegria di fondo ai raggianti anni ’90, influenzati da Positivismo e Modernismo e, ovviamente, dalla flessuosa fantasia del Liberty.

Sui vestiti da ballo si vedono di frequente guarnizioni destinate a brillare alla luce a gas o elettrica: la nuova conquista del secolo. La Belle Epoque è al massimo del suo splendore. Un cronista di Moda nel ’98 ci immerge per un attimo in questa vivida effervescenza: “Nei balli, nelle serate, gli occhi saranno abbagliati dallo scintillio delle pietruzze e dei ricami di perle sui vestiti di seta!”.

Le pampilles d’acciaio, ossia i granelli di questo materiale lucente (Nettuno Gemelli trigono all’Aquario – gioielli falsi), i bottoni di madreperla iridata valorizzata nei delicati riflessi dalla sfavillante luce artificiale, sono le decorazioni più in auge. La frivolezza gemellina si appassiona alle capricciose guarnizioni di piume (soprattutto di marabouts)e di fiori, leggiadri tralci, elegantissimi, ma rigorosamente falsi (in velluto, a imitazione dei papaveri, dei gigli d’acqua, delle begonie): Nettuno nel segno della caduta di X – fioritura!

Dopo il ’90 fanno il loro trionfale ingresso i boa di trina e di nastro, fiori vaporosi come una nebbia di marabù argenteo intramezzato da fili di struzzo lunghi quasi fino ai piedi che ammorbidiscono le toilette audacemente scollate.

La sinfonia spiraliforme del Liberty impone come decorazioni sulle gonne ancora le “chiglie”, ossia “volanti” disposti in modo da formare “sinuosità conchiuse” che si ripetono per tutta la lunghezza.

Gli uomini di Plutone in Gemelli appaiono decisamente più teatrali e esibizionistici dei 30 anni precedenti: i baffi, le redingote si allungano insieme ai frac, al lungo cappello a cilindro, indispensabili per frequentare caffé, bistrot, teatri. Soprattutto gli accessori acquisiscono la massima importanza nel vero dandy (appellativo che identifica uno stile di vita, prende le mosse dalla gemellare Inghilterra) come l’indispensabile il bastone da passeggio con teste di cane in avorio o con motivi cesellati; classico è il monocolo (detto anche caramella) e poi, dal momento che si fuma moltissimo (Gemelli), borse da tabacco, astucci da sigaro, pipe di radica.

Gli accessori femminili comprendono invece, oltre a un nuovo scintillio di gioielli, tra cui il regale diadema, un’ondata di ventagli, ombrellini verdi, scozzesi o di moerro cangiante imposti dalla celebre danzatrice americana Loie Fuller.

Nata a Chicago, Loie è riconosciuta come un’iniziatrice della danza moderna (apripista di una tendenza che apparterrà poi anche ad Isadora Duncan) e incarnazione del vibrante spirito del suo tempo. Propone coreografie audacissime, basate su movimenti spontanei e a volte improvvisati, crea da sé i suoi abiti, li veste di sete e luminescenze metamorfiche, grazie agli effetti scenici provocati dai contrasti di luci e colori. Sublime la sua Serpentine Dance messa in scena nel 1891. Trasferitasi Parigi, Loie scala, da vera Capricorno, le vette del successo, consacrata con le sue interpretazioni alle Folies Bergère come il mito vivente dell’Art Nouveau (nel suo Tema la Luna in Cancro e Nettuno in Pesci trovano un’ampia giustificazione del suo genio).

La danza, come proiezione del corpo, in senso musicale, ritmico del movimento è una delle espressioni più ricorrenti nell’iconografia dell’Art Nouveau:

“La Loie Fuller fa turbinare attorno a sé metri e metri di veli leggeri, cavaturaccioli, trottola, splendente nella luce colorata come un vaso iridato di Tiffany, fino a trasformarsi, con serpentine sempre più ardite, in un enorme ornamento, la cui metamorfosi, da uno slancio luminoso a un improvviso abbandono, fino all’annullamento nella gola dell’oscurità e del sipario, appare nel ricordo come il simbolo dello Stile Floreale” (F. Ahlers – Hestermann).   

E la patria di Loie non può rimanere insensibile a questa spensierata allegria, nell’imminenza del nuovo attesissimo secolo, il XX. Urano è appena entrato nei gradi iniziali del Sagittario (1897 e, nel primo anno del nuovo secolo, il 1900, si congiungerà a Giove): in America (geograficamente corrispondente al segno) assistiamo alle follie dei “Gay Nineties” con l’esplosione del Musichall, le civetterie di ventagli, piume di struzzo e rauche.

Ultima magica trasfigurazione di Nettuno congiunto a Plutone in Gemelli, mentre Urano occupa simultaneamente (non opponendolo) il Sagittario: ritornano, protagoniste, le gambe (Sagittario) merito anche delle calze di seta nere che ne sottolineano strategicamente lo straordinario potere di seduzione.

In Europa diventano il simbolo del French Can Can in una sempre più gioconda, festosa atmosfera di esaltazione mista a una frizzante sensualità. Ma per capirlo, bisogna ricollocare quelle stesse gambe, rivestite di tenebra, nel vortice delle bianche trine spumeggianti all’orlo delle sottane, sicché il nero della calza fa risaltare più nettamente la linea ben tornita del polpaccio e della caviglia. Occorre tuffarsi nel voluto scricchiolare e frusciare di sottovesti, ottenuto con l’utilizzo di stoffe come la seta e il taffettà per cui s’inventa un nuovo termine frou frou, a definire quella frivolezza istantanea del momento, quelle rapide giravolte di flirt, quel voler consumare avidamente tutti gli attimi di un presente in rapida evoluzione, fuggevole come la primavera, caro a Nettuno in Gemelli.           

Bibliografia Specialistica

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Bibliografia Astrologica

Lisa Morpurgo, Opera Completa, Longanesi, Milano 1972-1992

Lisa Morpurgo, Articoli da Sirio e Ricerca ’90.

Sandra Sponga, “Le componenti astrologiche dell’Art Nouveau”. VII Congresso di Varese  diretto da Lisa Morpurgo, 1984 

Cristina Caretta, L’Impressionismo e la crisi delle certezze “solari”. VI Congresso di Vico diretto da Ciro Discepolo, 1999.  

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