Dalla corte alla couture (Seconda parte: 1821-1862, Nettuno in Capricorno, Aquario, Pesci)
di Francesco Astore
Il nostro viaggio nel passato, alla ricerca d’immagini, a rivisitare tempi, strascichi di storie di ciò che è stato, ci aveva lasciato sospesi alle soglie degli anni ’20 dell’Ottocento, momento in cui il pianeta della moda, Nettuno, aveva iniziato il suo transito in Capricorno.
Il momento storico della Restaurazione, che recupera vigorosamente la tradizione, è espressione convincente di Nettuno nel severo, terrestre, composto Capricorno (dal 1820 al 1833).
Nulla resta dell’accattivante morbidezza dell’epoca precedente, cui ora si oppone la solidità e la consistenza: con i nuovi abiti, le donne assumono sembianze sempre più castigate, quasi virginali.
Intanto si diffonde in tutta Europa il sentimento romantico, destinato ad allargarsi, influenzando la cultura di buona parte del secolo.
È necessario fare un preambolo, con lo scopo di spiegare brevemente il carattere del movimento romantico, che tanto si rifletterà sulle modulazioni stilistiche ed estetiche del momento storico-astrologico considerato.
Il Romanticismo esalta un modo nuovo di “sentire” che coglie aspetti di spiritualità e fantasia, celebra l’idea dell’artista come genio creativo, solitario ed ispirato, spesso incompreso e assorbito da una vita sregolata, bohèmien (termine riferito all’artista d’età romantica e post-romantica, tratto dal modo d’essere liberi degli zingari di Boemia).
Il Romanticismo nasce astrologicamente dall’avvicendarsi raro e formidabile di pianeti lenti e potenti, nel poetico, languido segno dei Pesci, per più di mezzo secolo: prima Plutone (1796/97-1820/21), poi Urano (1836/44) e infine il suo stesso pianeta signore, Nettuno (1847/48 – 1861/62)1.
L’iconografia romantica tende ad idealizzare la donna, a farne una moglie e madre perfetta (quella figura che sarà definita presto “angelo del focolare”), ma in realtà ne restringe il ruolo in un quadro d’innaturale pudicizia, inequivocabilmente repressivo-soffocante, come testimoniato dalla sede lunare del Cancro e venusiana della Bilancia in questo momento pesantemente lese (da Plutone, passato nel frattempo in Ariete e da Urano e Nettuno, a loro volta fermi in Capricorno: tutti al quadrato o all’opposizione dei suddetti segni femminili).
Ha inizio una singolare opera di difesa e schermatura della persona, il busto è ormai rigidamente costretto, il punto vita si abbassa e dal verticalismo gotico del decennio precedente (Nettuno in Sagittario) si passa alla preferenza per una forma a campana.
Il punto vita ora corrisponde alla sua sede anatomica e la ritrovata rotondità è sottolineata da una cintura (Nettuno e Urano Capricorno, trigoni alla Vergine- punto vita).
Con il Sagittario vuoto i Gemelli-braccia non ricevono più pressioni negative: si accorciano le maniche, ma il senso di pudore del periodo fa nascere l’originale doppia manica (un’interna corta e a palloncino ed un’esterna trasparente che si stringe al polso).
Fondamentale richiamo del gusto romantico in questa fase (chiamata del romantico-storico) è il Medioevo, dal quale si vuole recuperare l’identità nazionalistica perduta dei popoli nel quadro dei nascenti movimenti d’indipendenza. Da questo periodo storico si copiano la cuffia e il velo che l’avvolge cadendo da ambo i lati, si recupera, persino il soggolo medievale (ovvero una benda presa a prestito dall’abito monacale che fascia il collo e circonda il viso).
Con Urano e Nettuno in Capricorno trigoni al Toro- capigliatura, ma al quadrato dell’Ariete-capo, s’inventano ancora elaborate pettinature (che si espandono orizzontalmente) ma si prediligono curiosi ampi cappelli che celano e occultano eventuali maliziosi sguardi laterali.
Il Capricorno propone il colore nero, esalta il guardaroba invernale, in particolare l’uso d’ampi manicotti di pelo (Capricorno-inverno) che specialmente negli anni ’20 tenderà ad imprimere alle donne della Restaurazione, chiamate petite-maîtresse, la convinzione che la loro capacità di seduzione risiede nel fitto mistero dato dal loro abbigliamento sontuoso sì, ma rigido e coprente.
Anche gli uomini (abbandonate le uniformi vivaci e le spade dell’epoca napoleonica) si vestono con colorazioni plumbee e riacquistano un senso di sobrietà che non è tuttavia privo di una compassata eleganza e che sarà destinato ad accompagnarli per tutto il secolo. Frac e gilet, pantaloni scuri dal taglio impeccabile, fanno sorgere un nuovo modello che esibisce i baffi come elemento centrale di distinzione maschile: è il petite-maître.
L’impulso al progresso tecnico subisce una forte accelerazione, come stabilisce la rara congiunzione di Nettuno ad Urano, quest’ultimo nel segno del suo domicilio base, il Capricorno: oltre allo sviluppo prima impensabile di treni e ferrovie (Capricorno), assistiamo all’invenzione del telaio meccanizzato (jacquard), che fa scomparire la figura del singolo tessitore, fino allora unico creatore (Urano e Nettuno Capricorno al quadrato di Plutone Ariete- tessitura).
Il nuovo telaio meccanizzato consente di realizzare tessuti a disegni complessi con poca manutenzione e per il momento servirà a verificare sorprendenti sperimentazioni (con filati metallici, con le piume di cigno), ma sarà ampiamente, come si vedrà, utilizzato dal nuovo vento dei transiti d’Urano prima e di Nettuno poi, dal Capricorno all’Aquario.
Ad allentare i rigori pudibondi della Restaurazione ci penserà difatti, proprio Urano, nel segno del suo più potente domicilio, l’Aquario, dove entra dal 1828-29.
Nel 1829 la svolta uraniana si palesa nella nascita di un nuovo stile rinascimentale ufficializzato in quell’anno da un celebre ballo in maschera (Quadrille de Mary Stuart) offerto a Parigi dall’affascinante duchessa Maria Carolina De Berry, classica donna Scorpione dall’esistenza vivacemente tumultuosa.
La particolarità di questo stile vede crescere progressivamente il volume delle maniche; le gonnellone e i corpettini pur preferibilmente tinti di nero (Nettuno ancora in Capricorno) iniziano a non disdegnare tutti gli altri colori dell’iride. Le scollature timidamente ritornano, anche se celate da corte e leggiadre giacchette (esce Urano dal Capricorno, alleviando così il peso di troppi pianeti negativi sul Cancro-seno).
Risplendono finalmente anche i gioielli, ed in particolare tra le pietre semipreziose (inizia a diffondersi con Urano che sta precedendo Nettuno in Aquario, la bigiotteria) il cocco nero (ancora il Capricorno!) che possiede il gran merito di metter in risalto il candore della pelle.
La Vergine non toccata da lesioni e beneficata dal Nettuno Capricorno, fa risaltare nel fisico la regolarità dei tratti del viso, la “pulitezza fisica” di verriana memoria, l’armonia delle proporzioni, nella maggior discrezione possibile. Il trucco eccessivo usato nei decenni precedenti è bandito (si abbandona la polvere di Cipro e si ridimensiona il rossetto) per la levità di un maquillage delicato.
Nettuno di quegli anni nel Capricorno presenta curiose analogie con il recentissimo transito (1984/85-1998/99): pur con le dovute differenze, si ritrova un gusto di generale sobrietà di cui il colore nero è espressione. Tinta che impererà molto di più nel passaggio recente, certamente reso più accattivante, dall’influenza contemporanea di Plutone in Scorpione. Segno, quest’ultimo, che di un noir sexy e provocante si farà artefice e promotore negli anni del suo transito.
Ritornando agli anni ’30 dell’Ottocento, osserviamo come significativi eventi artistici cambino intanto gli scenari del Romanticismo, che da storico diventa fantastico (merito dell’ingresso prima del già visto Urano, poi di Nettuno, dal 1834 e sino al ’47/48, in Aquario). Nel ’31 la novità teatrale “Robert le diable” di Meyerbeer, quindi nel ’32 la rappresentazione del balletto “La Silphyde” della Taglioni, introducono il gusto del magico e del misterioso. Ricordiamo come in Aquario agisca la trasparenza di Plutone regista in questo caso delle suggestioni per l’occulto ed il mistero.
La visione della donna si trasforma, diventando adesso malinconica, fiabesca, incantata. I valori Aria, inseriti nel contesto romantico, suggeriscono il desiderio d’angelicarla, renderla un’impalpabile creatura soprannaturale, di tramutarla in una fata.
Ed è a questo punto che vediamo entrare in gioco gli aerei Gemelli, letteralmente benedetti dai pianeti tra il ’33 ed il ’36: Plutone Ariete, Nettuno-Urano Aquario, Saturno Bilancia e infine, Giove, tra Toro e Leone.
Saranno i Gemelli-spalle, Gemelli-vento, capaci di render chiare le aspirazioni stilistiche del periodo, con l’invenzione vera e propria (pensate un po’!) di maniche che simulano romantiche ali. Tale stravagante progetto (favorito indubbiamente dall’inventivo Aquario, forse “nostalgico” del Leone dove è situato il volo) si realizza con l’ingigantimento delle maniche inamidate che si gonfiano in modo esagerato, spesso sostenute da impalcature di vimini o cuscini di piume. La notevole dimensione delle maniche raggiungerà il massimo turgore nel ’36, acquistando la forma d’enormi palloni (il primo ingresso di Urano in Pesci, quadrato ai Gemelli- maniche ad ala, in quell’anno, lentamente, segnerà l’inizio del loro svuotamento).
Il nuovo modulo espressivo imprime un desiderio di leggerezza agli abiti pur nella loro accentuata voluminosità, la silhouette femminile si espande in orizzontale adottando la cosiddetta eccentrica linea “a copriteiera”, grazie anche alla linea delle spalle amplificata da colli e baveri di mussola, a volte resa proprio orizzontale con l’utilizzo smodato di collarette, pellegrine, dentellate. Grandissimi, esotici scialli (in particolare lo scialle cachemire) sono richiesti per avvolgere una figura tanto voluminosa.
Come mai in una fase storica così coercitiva la Moda adotta queste linee esagerate, vistose, a volte francamente bizzarre?
La spiegazione mi sembra rintracciabile nel transito di Nettuno in Aquario che manifesta la sua forza contestataria e sovversiva con modalità prettamente elusive.
Il pianeta sembra reagire quasi ironicamente, producendo una Moda siffatta, quasi a voler prendere in giro con le sue curiose immagini, contestando così l’era greve e opprimente dei regimi reazionari europei, con un’iconografia al limite del comico.
Possiamo pensare che, a modo suo, il pianeta dell’evoluzione “voglia” far apparire queste formulazioni stilistiche (stridenti con il clima severo che si respirava) con l’intento di contestare la forza dura dei regimi dell’epoca, tesi al massimo alla conservazione dello status quo. Senza dimenticare, tuttavia, che tali governi si vedevano contrastati, anzi messi letteralmente a ferro e fuoco, dai moti per l’indipendenza e dalle successive rivoluzioni borghesi.
L’Aquario incentiva lo sviluppo tecnologico e, con la nuova macchina del telaio meccanico, ci mostra tutte le sue meraviglie con tessuti mai visti prima d’ora: motivi floreali nuovissimi si tingono finalmente di colori intensi (vuoi anche per il significativo passaggio dal Capricorno – colori cupi e sobri – all’Aquario, colori vivaci), nasce il tessuto pompadour (ad imitazione del meandro settecentesco, un avvolgimento intricato di linee e fregi), nasce il tessuto tartan (scozzese) con quadri di vario colore.
Le grandissime stole e gli ampi scialli sono decorati in tutto il campo e non solo al bordo. La nuova tecnologia tessile è in grado di produrre ora tessuti sempre più leggeri che privilegiano effetti di luce come le sete cangianti in tre colori diversi dette caméléon (calzante effetto di Nettuno Aquario!) o come i gros marezzati e i velluti serici. Ben si sposano con queste sete camaleontiche le pietre semipreziose (Aquario-bigiotteria) prima fra tutte l’opale iridescente, ma anche l’ametista e il corallo.
L’esotismo aquariano decreta il successo del burnus, mantello tipico dell’Arabia.
Ed è così che la nuova dama, (non la si voleva “regina della casa”?), ispirandosi anche ai motivi dell’arredamento domestico, ruba alla casa tessuti damascati e sovraccarica il nuovo abbigliamento di frange, balze, fiocchi ed ogni altro genere di passamaneria.
Un nuovo stile è nato con Nettuno Aquario: la donna (che era stata definita dalle cronache di costume dei tempi di Nettuno in Capricorno “la bisbetica domata della Moda”), si ribella inaugurando così il fantasioso “Nuovo Rococò”.
Nasce in questo periodo il boa di piume e di pelliccia (quadrati di Urano e Nettuno al Toro-animali), trionfa lo zibellino (suscitando ribelli proteste negli antesignani dei moderni animalisti), i mantelli preziosissimi si foderano di pellicce.
La tendenza accentuatamente decorativa, fa poi portare in questo momento e, per la prima volta nella storia della Moda, i fiori veri (non in mazzolino, ma singoli e per puro vezzo), in mano.
L’analogia con l’attuale transito di Nettuno nell’undicesimo segno (1998/99-2011/12) da alcuni definito anche Nuova Moda del Barocco (specie in Italia), si palesa come gusto della decorazione (lustrini e paillettes che compaiono dovunque), desiderio di recupero del fasto e dell’abbagliante luminosità cari all’opposto, solare segno del Leone. Altra analogia interessante è la pelliccia che si scopre esibita particolarmente nei due periodi esaminati.2 Nell’Ottocento lo splendore degli abiti si ottenne con l’ausilio di materiali nuovi (le sete cangianti) e gioielli non autentici.
È forse un caso che a Parigi nell’ottocentesco Nuovo Rococò donne e uomini eleganti, à la page, si definiscano, con Nettuno Aquario, per opera di magnetica e irresistibile attrazione dell’opposto Leone, lionnes e lions?
Per l’appunto i signori lions, pur conservando l’ormai acquisita sobrietà, non rinunciano a farsi catturare da qualcosa di nuovo, che non sia espressione dell’ultima voga. Definito con disprezzo ironico “l’almo fior di Rococò”, ecco comparire il paletot, precursore del moderno cappotto, destinato ad avere tantissima fortuna in seguito.
Questo capo incontra inizialmente una generale ostilità poiché arriva addirittura dal guardaroba dei contadini spagnoli, ma nonostante l’universale disapprovazione, riesce a penetrare anche nell’abbigliamento femminile.
Et voilà, con un altro tipico scherzetto, Nettuno ed Urano in Aquario (modernità e praticità nei costumi) aprono le porte, con l’utilizzo del paletot da parte di donne e uomini disinvoltamente, di quello che diventerà poi il moderno unisex.
Il capo si può acquistare senza ricorrere al sarto e dunque si osserva anche come emerga in questo periodo la funzionale confezione su misura.
Contro ogni etichetta (opposizione al Leone) il campagnolo paletot, nel 1836 è adottato dall’aristocrazia di tutta Europa.
Le sollecitazioni planetarie oltremodo positive sui Gemelli stanno intanto portando alla ribalta l’Inghilterra (Gemelli) e la sua nuova adolescente regina al trono, Vittoria di Hannover, anche lei appartenente ai Gemelli e che detta lo spirito dell’eleganza del tempo, soppiantando in parte le correnti provenienti dalla Francia.
Decisivo, probabilmente, l’ingresso definitivo di Urano nel ’37 nei Pesci che propone l’idea romantica di un femminile isolato, claustrale. Urano Pesci opposto alla Francia-Vergine e, soltanto quadrato all’Inghilterra – Gemelli, tra l’altro beneficata dal trentennale sestile di Plutone Ariete.
Vittoria, pur avendo una forte componente Gemelli, risente, tra l’altro, della sua fortissima Casa Dodicesima (occupata da ben cinque pianeti) che la rende capace di rivoluzionare i costumi del suo tempo in senso conservatore, inaugurando un nuovo stile (lo stile vittoriano), imprimendo così il suo nome ad un’intera epoca.
Il nuovo regno segna, difatti, l’apoteosi della moralizzazione e della censura sui costumi: ogni centimetro del corpo femminile ritorna ad essere proibito, in un ostentato annullamento delle forme fisiche della donna.
Il busto continua ad essere violentemente costretto da stecche di balena, con il punto-vita che però s’inarca verso il basso e si appuntisce innaturalmente sul ventre (Vergine-punto vita e Gemelli-respirazione, lesi da Urano).
Gli aerei volumi del periodo immediatamente precedente si smorzano, le gonne scendono toccando terra. Le rotondità femminili sono totalmente annullate in nome del sentimento borghese della castità: la nuova pruderie proibisce così ogni minima deviazione verso la sensualità.
Probabilmente il pudore femminile è dovuto al fortissimo Plutone nel virile Ariete che enfatizza al massimo l’importanza del maschio, il suo desiderio di unicità, di arrivare primo dal punto di vista sessuale. Alla donna non resta che adeguarsi.
La celebrazione morbosa di questo coperto modello muliebre (vicino in letteratura alla tematica dell’amore non corrisposto che sfocia nel suicidio) trova indispensabili i parasole a tutelare il niveo biancore, se non proprio il pallore, del viso (Nettuno Aquario opposto al Leone-sole eccessivo, abbronzatura).
Accessori imprescindibili di ogni dama restano i ventagli e furoreggiano i guanti (a coprire le verginee mani, ancora Urano nei Pesci) eletti a imbarazzanti simbologie: emblema del potere, della sfida, del pegno d’amore. Si usano tanto nelle occasioni mondane, quanto in casa, dove al limite si può usare il curioso mezzo-guanto.
Il periodo storico cui s’ispira la Moda ora è la seconda metà del ‘600 (momento in cui Nettuno transitava ancora in Aquario) specie nelle pettinature: sono prediletti i capelli neri che da una scriminatura centrale ricadono in basso con dei boccoli sulle guance. Sempre al precedente passaggio di Nettuno in Aquario si rifà il nuovo “scollo a barca” e la linea della manica che lascia intravedere un sottostante merletto (si dice à la religieuse).
La gonna è sempre più rotonda e a campana, merito di un nuovo prodigio che caratterizzerà così tanto i decenni successivi, nell’imminente transito di Nettuno in Pesci: la crinolina.
L’invenzione è del maresciallo Oudinot, realizzata nel ’39, grazie ad una sottogonna ottenuta tessendo il crine di cavallo, con un procedimento utilizzato fino ad allora per irrigidire le uniformi militari (Plutone e poi Urano in Ariete-esercito, trigoni al Sagittario-cavalli, agiscono così potentemente come creazione ed utilizzo dei materiali di Moda del periodo!).
Intanto i transiti d’Urano e Plutone in Ariete danno luogo ad un periodo storico tumultuoso e combattivo (i due pianeti si congiungeranno alla fine del segno tra il ’48 e il ’50, proseguendo poi la congiunzione ad inizio Toro). E’ naturale che la Moda dei paesi coinvolti nella fase dell’emancipazione dai regimi autoritari (Risorgimento italiano in testa) ne risenta.
Nettuno Aquario, giusto sul finire del suo transito (e nei gradi di Saturno) in pieno ’48, spesso al sestile di Plutone, ci mostra la Moda patriottica.
L’abito femminile abbandona il linguaggio della seduzione per caricarsi di una valenza squisitamente politica: corsetti sobri di velluto, piumati cappelli alla calabrese, impertinenti fasce e coccarde tricolori. Tutto in antitesi al ridondante ed imperante stile Rococò. Anche gli uomini rifiutano gli abiti di produzione straniera e indossano solo tessuti italiani (velluto e fustagno) e ancora cappelli ravvivati da coccarde tricolori.
L’entrata di Nettuno in Pesci (1847/48) cambia radicalmente questo scenario sui costumi. Porterà progressivamente a far risaltare quella che è forse la simbologia principale del corpo celeste nel segno del suo domicilio primario: la metamorfosi.
Metamorfosi vera e propria (come analizzeremo tra poco) che stravolge le regole del corpo fisico (opposizione alla Vergine) in una visione alterata, eccezionale, della figura femminile. L’artificio, la trasformazione della forma fisica, diviene la principale idea di bellezza dello spirito del tempo (corrispondenza con la Casa Dodicesima, opposizione alle regole ed eccezionalità).
In un mondo in cui il vestire concede pochissimo alle esigenze di funzionalità, riguardando un pubblico femminile estraneo ad occupazioni lavorative, s’indossano sempre più insalubri e micidiali busti, allo scopo di ottenere l’agognato vitino di vespa (Vergine opposta) e causa di non rare gravi malattie di carattere polmonare (Gemelli quadrati).
Ma anche trovandosi nella sede dell’esaltazione della Luna- femminilità, Nettuno demarca una differenza nettissima tra maschile e femminile: verticale la figura degli uomini, spropositata la rotondità (accentuata dall’esiguità del vitino di vespa!) quella delle donne.
Molto significativo appare in tale contesto l’ingresso di Plutone, poi d’Urano, in stretta congiunzione dal ’50/’51 in Toro, a cambiare ancora sensibilmente gli scenari della Moda.
Intanto Pesci e Toro hanno in comune Giove e, per trasparenza Venere, questo fa sì che il sentire del periodo, sia pur molto lentamente, si avvii verso una fase di maggior libertà dei costumi.
Siamo appena entrati, infatti nel periodo definito romantico-borghese.
Si accende un sia pur sotterraneo sentimento d’edonismo e sensualità, grazie al Toro così enfatizzato.
La differenza maschile/femminile così nettamente marcata dall’ampiezza e scomodità delle gonne e del busto, rende difficile in teoria, proprio l’avvicinamento, se non la promiscuità ed eventuali contatti casuali uomo-donna. In realtà, le cronache del periodo ci raccontano che tale costrizione diventa per molti motivo di ulteriore erotismo (per vedere una donna svestita occorreva un tempo lunghissimo, denso di attesa bruciante, che culminava in un forte appeal sensuale).
Molta fortuna ebbero dunque in questo periodo le amanti segrete e spesso misteriose, le cocotte d’alto bordo (Plutone ed Urano nel passionale ma borghese, e attaccato al denaro Toro, che sostengono ancora Nettuno nei Pesci-Casa Dodicesima-mistero).
Una donna bellissima (la più bella del secolo) sicuramente audace e spregiudicata (nata con Nettuno Aquario) senz’altro intelligente e politicamente utile alla causa italiana, l’Ariete contessa Virginia di Castiglione, spicca centrale nel ruolo d’icona femminile d’eleganza, nell’epoca di Nettuno in Pesci (e probabilmente anche nella successiva di Nettuno in Ariete).
Le sue mise ricercatissime erano irresistibili; immense, ma portate con fastosa leggerezza, le sue crinoline che, con i celebri tableaux vivant ci restano immortalati ancora nei fedeli dagherrotipi, primi esempi di fotografia nati dall’impulso creativo di Urano e Plutone in Toro-vista.
La solida congiunzione di questi ultimi due pianeti avviene nei gradi iniziali del Toro, quelli di X, che così favoriti, focalizzano prima di tutto l’importanza dei capelli, acconciati finalmente con felice spontaneità, spesso alzati sulla fronte e sulla nuca denudata (Toro), raccolti da essenziali reticelle.
Plutone è però pur sempre trucco (anche nel segno del suo esilio) e induce così all’adozione di vari capelli posticci, gli chignon,spesso costosissimi, ma indispensabili per ogni dama che si rispetti. Urano (oro), suggerisce invece, brillanti spruzzatine di polvere d’oro sulla capigliatura.
Le suggestioni indirette dei gradi di X (fioritura) occupati, suggeriscono ancora allesignore: “di esibire le loro gonne, che si aprono in sfarzose corolle, simili a tanti bouquet capovolti” secondo un giornale di Moda del 1854.
È ancora la stimolazione dei gradi taurini di X, la tendenza di mazzolini di fiori profumatissimi, da collocarsi opportunamente sui ritrovati decolleté (Cancro- seno molto beneficato).
Con il II Impero ed il matrimonio (1853) di Eugenia e Napoleone III, l’attenzione si sposta presto dalla plumbea corte vittoriana, di nuovo sulla frivola Parigi che diventa così “la consacrata capitale di tutte le eleganze” (Urano e Plutone in Toro trigoni alla Vergine-Parigi).
Terminato il “lionismo” le dame della buona società si definiscono ora le chic: il termine, entrato da quel momento nel gergo contemporaneo, diverrà sinonimo di gusto raffinato, di eleganza distinta dai canoni usuali.
Gli uomini, abbandonati gli atteggiamenti da lion (che erano più tipici di Plutone Ariete), si adeguano al già consolidato ruolo di semplicità e, grazie ad un composto, distaccato, senso di riservatezza, diventando i gentlemen. Si passa quindi dall’uomo virile all’uomo gentile.
Plutone in Toro li indirizza verso un abbigliamento pratico (anche per via della nuova attitudine borghese-lavorativa) e, nonostante le cronache satiriche dell’epoca secondo cui “gli uomini si sarebbero trasformati in perfetti mugnai” (ancora influsso del Toro), la vestibilità dei nuovi abiti fa scattare in loro primi segnali del moderno casual.
Altri segnali di modernità (anche se troppo prematuri) si registrano questa volta oltreoceano: nel 1851 per iniziativa dell’americana Amalia Bloomer si annuncia il tentativo d’emancipazione femminile attraverso l’uso dei primi comodi pantaloni, prendendo spunto dalle vesti delle odalische, che saranno usati solo nel secolo successivo. Quell’anno i segni femminili sono tutti occupati, con Saturno, Urano, Plutone che sostano prevalentemente in Toro e Giove in Bilancia, ma quel che è più interessante, finalmente Nettuno in Pesci scatena, in questa occasione, la sua simbologia d’evoluzione ed eccezione anticipatrice. Si può notare come ritorni (dopo un considerevole numero di anni!) la volontà di rendere la donna un essere umano che si muova senza pur bellissime, ma ingombranti architetture.
La nuova corte francese, impermeabile invece a qualsiasi proposta d’annullamento delle differenze tra maschile e femminile, desidera incentivare la produzione serica lionese e introduce una quantità esagerata di tessuto (volant e balze) sulla crinolina, con il busto della donna strizzato sempre più al massimo.
Ma l’invenzione strabiliante del periodo (1855: con Nettuno sui gradi della Luna) è la gabbia, o meglio la cage-crinoline,struttura semisferica, realizzata con pratiche stecche d’acciaio a render tutto più facile e portabile, facilitando i movimenti delle donne3.
Le gonne (simili a mongolfiere!) sono ora molto distanti dal corpo, e si richiede l’uso di pratici mutandoni per ripararsi dal vento e dal freddo.4
Ma il lato divertente è il cambiamento nella vita quotidiana prodotto dall’avvento delle crinoline (le nuove mode brutte e perniciose! – “Corriere delle Dame”) sulla mentalità circostante. Le “barbare armature” – si chiedono i caricaturisti dell’epoca – possono coesistere con le creature umane? Le sale non possono più contenere se non la metà delle dame di una volta, non si può stare in due a teatro, peggio ancora in carrozza. Senza contare che spesso le crinoline fanno inciampare, procurando serie fratture, molte altre volte prendono pure fuoco.
Il femminile grazie all’influenza del Nettuno “cosmico” dei Pesci si dilata acquistando spazio, incredibilmente favorito dalla co-presenza di Plutone in Toro che ha in comune con l’ultimo segno l’espansivo Giove. Giove, simbolo ancora di opulenza e ricchezza, fa sì che la donna sia da mostrare ed esibire con fasto.
La straordinaria fortuna della cage-crinoline si deve soprattutto alla figura del sarto inglese Charles Frederick Worth. Trasferitosi a Parigi e apertosi un atelier, introduce le mosse del moderno couturier (o se vogliamo dello stilista) che impone il suo stile senza subirlo dal mercato o dalle clienti, che si serve tanto bene dei clamori pubblicitari per reclamizzare i suoi prodotti. Egli (Scorpione) riesce a conquistare la puritana e taurina Eugenia ed è il primo a far sfilare la prima modella della storia, la moglie Marie.
Tra il ’57 e il ’58, con Nettuno in Pesci (invenzione, estro, anticipazione di quanto in futuro sarà poi la regola- Vergine opposta) Worth è il primo ad inventare la vera e propria moda delle sfilate. Nel suo Tema natale brilla infatti un Plutone fortissimo in Ariete (io sono il primo) destinato a consacrarlo principio creatore di una tendenza che occuperà tanta importanza nel costume da quel momento innanzi.
In quel biennio, va ancora notato, tutti i segni femminili e/o artistici sono in forte rilievo: Plutone, Urano, a cui si aggiunse Giove, nel Toro; Saturno Cancro e Nettuno chiaramente Pesci.
Worth si configura come il primo couturier moderno poiché produce capi unici ma fornisce i cartamodelli consentendo uno scambio proficuo tra haute couture e industria.
Altra famosa creazione di Worth è nel ’58 l’abito en princesse5, una veste sciolta, senza cucitura in vita, che segue l’anatomia del busto per raccogliere con pieghe e tagli sagomati la gonna, arrivata alla circonferenza di ben 12 metri! Nettuno nei gradi di Giove- espansione dei Pesci, produce probabilmente tale spettacolare ampiezza.
Naturale che la Vergine (corpo, modo di vestire semplice e funzionale) debba essere opposta da un Nettuno tanto stravolgente sulla normale linea del corpo fisico in questa epoca!
Alla fine degli anni ’50 Urano-tecnica entra in un segno per lui molto congeniale, i Gemelli (dove ha la sua trasparenza) e la sperimentazione tecnica inventa l’anilina, materiale con cui, in modo allora parso strabiliante, si producono colori mai visti prima d’ora. La presenza di Nettuno in Pesci (sino al febbraio del ’62) fa decisamente preferire però, tra tutti i colori, un nuovo tipo di violetto, detto mauvéine.
Eugenia de Montijo, imperatrice soprattutto dell’eleganza del suo tempo, diviene l’assoluta arbitra del gusto. Ispirandosi alla sua regina prediletta, la sfortunata Maria Antonietta, personaggio dell’ Ancien Régime da cui siamo partiti all’inizio di questo nostro lunghissimo viaggio, Eugenia reintroduce trionfalmente i diademi, la parure di diamanti completa e tutti i gioielli più preziosi. Ma si lascia tentare anche dalle perle (attribuibili al Cancro beneficato), dalla viola ametista e dal corallo (pietre che si possono attribuire ai Pesci).
Sempre rifacendosi al periodo di Maria Antonietta, Eugenia reintroduce la scarpa col tacco (molto alto a partire dal 1855: la Vergine- scarpe è stimolantissima da Plutone e Urano Toro e da Nettuno Pesci), vezzo mai più usato dal 1780.
Nelle acconciature imperversa il colore biondo: naturalmente il colore della lunga e bellissima chioma d’Eugenia.
Mi sembra doveroso concludere con un rapido accenno su come si potrebbe presentare il prossimo transito di Nettuno che entrerà in Pesci facendovi un capolino dapprima nel 2011, poi stabilmente nel 2012, rimanendovi fino al 2025 circa6.
Si può ipotizzare una ricerca stilistica verso un gusto ancor più eccentrico e fantasioso dell’attuale, una ricca ed estrosa tendenza verso la metamorfosi del vestire (da realizzarsi con fantasia e genialità), un’acquatica fluidità degli abiti.
Probabile la comparsa di eteree figure lunari, ma non si escludono, infine, le suggestioni di un’imminente era spaziale (i Pesci segno dell’astronautica).
Tenuto conto che Plutone sarà tra Capricorno e Aquario, Urano tra Ariete e Toro, e la Vergine (corpo) sarà tutto sommato ben protetta, non ci sono da aspettarsi artifici e modificazioni eccessive nella figura fisica, che probabilmente resterà normale e le invenzioni di Nettuno in Pesci s’inscriveranno nel quadro di una generale portabilità.
O almeno, se Nettuno, nostro appassionato regista del costume umano ce lo permette, così noi ci auguriamo.
Vorrei ringraziare di cuore l’amico Tommaso Lagattolla, costumista, per il suo aiuto prezioso, la sua competenza e la sua grande professionalità. Un altro grazie ancora al mio amico e astrologo Gianvito Santamaria per la sua eccellente opera di revisione della ricerca.
Bibliografia
– Ada Gigli Marchetti – Dalla crinolina alla minigonna – La donna, l’abito e la società dal XVIII al XX secolo – Edizioni Clueb
– Carlo Bianco di San Secondo – Un personaggio scomodo: Maria Carolina di Borbone duchessa di Berry – (Tratto da Internet)
– Anka Muhlstein – Vittoria regina – La sovrana che ha dato il nome ad un’epoca – Fabbri editori.
– Arrigo Petacco – L’amante dell’imperatore – Amori, intrighi e segreti della contessa di Castiglione – Edizioni Le Scie Mondatori.
1 Il termine romantic compare, tuttavia , in Inghilterra molto tempo prima (alla fine del 1600) a designare in senso spregiativo le fantasticherie di romanzi e componimenti letterari di argomento cavalleresco e fantastico. Dove si trovava in quel momento Nettuno? Ma naturalmente nel segno del suo domicilio primario, i Pesci.
2 Alle soglie del III millennio, in un momento storico gravato da moltissime inquietudini (specie di carattere ambientale e climatico come mai prima d’ora, ma senz’altro anche di tipo politico), Nettuno appena entrato nella sede della sua esaltazione (1999) fece sfilare in passerella quelli che all’epoca furono ironicamente definiti “Angeli dell’Apocalisse” (look Cavalli, Versace, D & G, Westwood e tanti altri). Questo per via dello sfarzo di piume, pellicce e accecanti decorazioni, ma anche a cagione del look emaciato e spiritato delle modelle e dei modelli. Sarà stato questo ancora un altro dei tipici messaggi indiretti, elusivi, sottilmente ironici, di Nettuno Aquario?
3 Ispirata alla cupola del Crystal Palace di Londra, nella Prima Esposizione Universale realizzata nel 1851. La brevetta Mademoiselle Millet, ma presto è prodotta su scala industriale da una casa di produzione americana.
4 Provate a immaginarvi quanti doppi sensi osceni si produssero allora a proposito della cage e dell’oiseau!
5 Prende il nome dalla principessa Alessandra del Galles che fu la prima ad indossarlo.
6 Ricordo che, oltre all’analizzato transito dell’Ottocento, gli altri due ultimi passaggi si riferiscono al 1684- 1697, ed al 1519- 1533. Quest’ultimo riguarda il pieno Rinascimento e ci interessa di più poiché avviene con un Plutone quasi identico che si muove tra il Capricorno e l’Aquario.