Ricerca astrologica sul narcisismo patologico 

Di Franca Mazzei 

“Non può esserci un Dio perché, se ce ne fosse uno, non crederei che non sia io”

F.W. NIETZSCHE

“Non sono narcisista né egoista; se fossi vissuto nell’antica Grecia non sarei stato Narciso”
“E chi saresti stato?
“Giove”

W. ALLEN

IL DISTURBO NARCISISTICO DI PERSONALITÀ

Fu lo psicoterapeuta a cui si era rivolta una mia cara amica ormai ventidue anni fa, stremata da una lunga relazione tossica, la prima persona da cui sentii tramite lei  formulare quella definizione: “Smettila di dannarti”, le disse, “Ti stai pagando una Ferrari per avere una Cinquecento: se non l’hai capito, lui è un narcisista patologico”.

Che, come avrei scoperto da lì a poco, non è banalmente un tipo egoista e vanitoso, né un generico stronzo, bensì una persona affetta da un disturbo di personalità, per giunta la patologia in assoluto più difficile da trattare in psicoterapia. Vero è che i narcisisti patologici si comportano effettivamente da stronzi, e talvolta sono anche deliberatamente crudeli, ma prima di tutto – non dimentichiamocene – sono malati.

Ventidue anni fa se ne parlava poco di questa patologia che invece oggigiorno sembra dilagare, complice un contesto sociale che avalla e rinforza il culto dell’immagine di sé anche attraverso un abuso auto-refenziale del web, quel culto che Stendhal definiva “il nulla della vanità”.

Si è infatti passati da un’incidenza dell’1% ad una forbice che secondo alcuni va dal 3% al 6%, con una netta predominanza del genere maschile (e tra poco proveremo anche a capirne il perché): è un disturbo ormai tanto diffuso che si è persino rischiato di considerarlo “normale”, tanto che era stato eliminato dal DSM 5, e poi reinserito dopo non poche polemiche (ricordo che il DSM è il Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali, riconosciuto e utilizzato a livello mondiale dai professionisti del settore).

Escludendo dal novero le varianti cosiddette “maligne” o “perverse” (che in genere comportano sociopatia e altre comorbilità di vario grado), i narcististi patologici – che d’ora in poi per brevità definirò NP – si dividono in due categorie: gli “overt” (variante estroversa) e i “covert” (variante introversa e di maggiore pericolosità, in quanto più difficile da riconoscere), ma entrambe hanno in comune:

    • uno smodato amore per se stessi (o meglio, per il “falso sé”)
    • il cosiddetto “sé grandioso” (convinzione di essere “speciali” e destinati a grandi traguardi), che nasconde in realtà una profonda insicurezza
    • bisogno di continua ammirazione
    • mancanza o forte carenza di empatia
    • incapacità di provare sentimenti autentici verso l’altro (chiunque altro, non solo il/la partner)

Specie tra gli overt, ma anche tra i covert, si annoverano soggetti che arrivano a mete soddisfacenti o addirittura al successo (molti sono personaggi dello spettacolo, in certi casi persino auto-dichiarati, come Francesco Facchinetti)), come pure quelli che invece finiscono col vivacchiare o con l’essere dei falliti, ma tutti senza distinzione presentano incisive problematiche affettive e relazionali, sia amicali che soprattutto sentimentali.

IL CAMPIONE ANALIZZATO

Reperire i dati per questa ricerca non è stato facile, dovendo basare la mia analisi su casi conclamati o diagnosticati, evitando così di classificare come NP i tanti partner egoisti, distaccati e magari anche abusanti di cui pure pullula il mondo: grazie all’aiuto di amici psicoterapeuti e psichiatri, alla fine sono riuscita a mettere insieme 56 casi (47 uomini e 9 donne), di cui 49 domificati. E’ un campione giocoforza limitato, ma credo e spero almeno in parte significativo.

 

LEONE E TORO: IL SE’ GRANDIOSO

In soggetti che tendono a considerarsi unici, superiori e speciali, ho trovato quasi scontato che il picco del Sole sia in Leone (10/56, quasi un quinto dei casi), segno in cui troviamo anche il picco assoluto di Ascendenti (10/49), della Luna (8/49), e di Mercurio (8/56), oltre ad uno dei tre picchi di Venere (8/56, pari merito con Acquario e Toro), e come se non bastasse anche il maggior numero di stellium (10/56).

Mi ha invece stupito, perlomeno inizialmente, che il numero di Sole in Leone sia esattamente pari merito con quelli in Toro (10/56), e quasi lo stesso vale per il già menzionato picco di Venere, nonché per gli stellium in Toro (9/56), senza contare che è proprio il Toro il segno maggiormente occupato dai pianeti (50/56), subito prima del Leone (45/56).

Cosa mai può indicare in questo contesto il placido, bonario, poco egocentrico Toro?

A rifletterci bene indica a chiare lettere non solo – come mi suggeriva l’amico e collega Francesco Astore – l’enorme importanza che gli NP accordano all’immagine di sé (in Toro abbiamo l’esaltazione di Giove-vista, e la cosignificanza con la 2° Casa-immagine), ma pure – intuisco – l’incoercibile avidità (Giove) di attenzioni e ammirazione che contraddistingue tutti gli NP, i quali letteralmente vampirizzano, il partner accusandolo di non dare mai abbastanza.

Io sono il migliore, dice il Leone. Guardami, ammirami, dammi nutrimento, fatti mangiare, dice il Toro.

Ma non è tutto qui.

Perché questo Giove esaltato, e quindi esagerato, è anche uno degli elementi che parlano del “sé grandioso” tipico di questa patologia, di un’idea di se stessi dilatata fino al parossismo: non è un caso che il picco di Giove sia proprio nella 10° Casa (7/49).

Per la stessa ragione non stupisce che al secondo posto delle Case più occupate dai pianeti ci sia la 10°(48/49), a sottolineare il forte bisogno di auto-affermazione (e tra poco vedremo quale sia invece la Casa che detiene il primato di presenze).

A conferma di questa sfacciata egopatia, nei TN analizzati il Sole è totalmente beneficato, privo cioè della benché minima lesione, ben 21 volte su 56, oltre un terzo dei casi. Si tratta di un dato eclatante, che suggerisce però anche un altro tratto distintivo del narcisismo patologico, e cioè il suo essere un disturbo tecnicamente definito come “egosintonico”, soprattutto nella variante overt.

A differenza del nevrotico, del bipolare, del borderline o del depresso, il NP in genere convive benissimo con la propria patologia, in quanto la sente in perfetta sintonia col proprio ego. Non ne soffre in prima persona, essendo perdutamente innamorato di se stesso (tranne negli sporadici episodi di crollo, il cosiddetto “crollo narcisistico”, in cui comunque la colpa, l’errore, la responsabilità sono sempre di qualcun altro).

A soffrirne sono semmai gli altri, quelli che cadono nella sua trappola.

Eppure…

Eppure, dietro questo Ego apparentemente tronfio e inattaccabile si nasconde una profonda insicurezza perennemente censurata in quanto inammissibile, una ferita, la cosiddetta “ferita narcisistica”, che ha origine nell’infanzia.

LA FERITA NARCISISTICA

Nella maggior parte dei casi, infatti, l’NP è stato un bambino fin troppo elogiato e pompato per una qualche qualità (bellezza, intelligenza, o creatività), a cui però amore e stima venivano erogati in modo direttamente proporzionale al livello delle sue performance. Un bambino che poteva sentirsi amato solo a patto di essere all’altezza delle aspettative genitoriali, i cui sentimenti, emozioni, paure e reali desideri non venivano compresi o tenuti in debito conto: non a caso Venere-affettività ha il suo minimo di presenze in 4° Casa-famiglia, solo 1/49, e minimi sono anche i suoi aspetti con la Luna-sensibilità e famiglia, 12/49 contro i 24/56 che forma con Plutone, inoltre la 4° Casa ha il suo picco proprio in Scorpione – 10/49 – a riprova di legami familiari tendenzialmente contorti.

Ma forse l’evidenza più parlante di questa “ferita narcisistica” dell’infanzia ce la dà la Luna che ha il suo picco di presenze in 12° Casa (8/49), e forma il maggior numero di aspetti non solo con Nettuno (pianeta che più di ogni altro può rappresentare una ferita psichica), ben 18/49, di cui 12 negativi, ma anche pari merito con Saturno (sempre 18/49), a sottolineare l’ipotesi di una famiglia-Luna iper-esigente, poco affettiva e giudicante.

Non stupisce in quest’ottica che il Sole formi il maggior numero di aspetti con Saturno (ben 19/56) e con Urano (18/56), perché non solo acquisisce elementi di durezza, ambizione, opportunismo e implacabilità (tendenza, quest’ultima, evidenziata pure dal picco di aspetti che Marte forma con Saturno, 24/56), ma anche in quanto è proprio un Sole-Io che dice: valgo se sono efficiente e performante, all’altezza degli elevati standard del Sole e dell’Y leonini, nonché del dilatante Giove taurino.

Peccato però che si tratti di standard troppo elevati che non tengono conto dell’umana imperfezione, dunque non sempre raggiungibili, a rischio di creare intime insicurezze, tanto più che è proprio con i pianeti della grinta e della fiducia in se stessi – ovvero Marte e Plutone – che questo Sole forma il minor numero di aspetti (12/56), e con Plutone anche il suo picco di aspetti negativi, quasi a minare le radici dell’autostima.

È questo complesso meccanismo a determinare il perenne timore di una inadeguatezza che spesso si traduce in un profondo e inconfessato senso di vergogna tipico degli NP.

Come mi facevano notare Stefania Lucarelli, Isotta Bassi, Marco Luppi, e altri amici astrologi, sulla pagina facebook “Rotte e Approdi” gestita da Massimo Michelini, il senso di vergogna e inadeguatezza è spesso in effetti la conseguenza di un Saturno forte e dunque ipercritico, che non smette mai di giudicare se stesso e gli altri.

È inoltre interessante notare che in questi TN i picchi di Saturno siano in 10° Casa (7/49), e in 1° Casa (6/49), a veicolare la presunta autosufficienza e il tanto ricercato controllo su sé e sugli altri di questi soggetti.

Come scrive nel suo interessantissimo blog la psicologa Sonia Tumminia: “Il Narcisismo patologico si palesa come una super-compensazione del sentimento interno di inferiorità, mascherato verso l’esterno attraverso la facciata opposta di grandiosità”.

Dunque l’NP si vergogna perché sotto sotto teme di non essere all’altezza, si vergogna perché sa cosa nascondeva da bambino ai suoi genitori, e cosa nasconde adesso da adulto a tutto il mondo: la sua profonda incapacità di provare reali sentimenti d’amore, e le umane quanto inaccettabili debolezze del suo vero sé. Un vero sé che – non integrato, rifiutato e rigettato nell’Ombra – non può che generare mostri.

E qui ci aspettiamo che ci sia lo zampino di Plutone, il pianeta che mente e nasconde, il pianeta appunto dell’Ombra – quella parte di noi che respingiamo nella cantina buia dell’inconscio e che perciò muove le nostre azioni senza che ne siamo consapevoli – il pianeta che infatti non a caso è proprio quello più spesso beneficato subito dopo il Sole (ben 20/56), nonché quello che forma il maggior numero di aspetti con Venere-affettività (addirittura 24/56).

E – non da ultimo –  è proprio in Scorpione che troviamo il picco di Ascendenti (7/49), subito dopo quello in Leone (10/49).

LA 12° CASA, IL FALSO SE’, IL SENSO DEL TEMPO

Ma poiché l’NP rifiuta il suo vero Sé, non può che costruirsene – e direi sbandierarne – uno fittizio, splendido e inimitabile, che non esiste nella realtà, una sorta di ologramma che si vede ma non c’è.

È innegabile che, soprattutto nella variante overt, si tratti di soggetti molto spesso attraenti, brillanti, carismatici e talvolta un po’ dandy, sebbene altrettanto affascinanti possano risultare i covert, col loro fare tenebroso, tormentato e apparentemente fragile: altrimenti non mieterebbero così tante “vittime”.

Ed è forse in virtù di questa “magica finzione” che la Casa in assoluto più occupata dai pianeti è la 12° (55/49), quella prescelta dal Sole (7/49), dalla Luna (8/49), da Mercurio (7/49), da Urano (7/49) e anche da Plutone (6/49, pari merito con le Case 10° e 3°).

È qualcosa che va oltre la “maschera plutonica”, perché l’NP non recita, bensì letteralmente incarna un personaggio che non esiste.

La 12° è il territorio di tutto ciò che è fuori dalla norma – e direi dalla troppo banale realtà – dell’opposta 6°, che è invece quasi ovviamente la Casa meno occupata in assoluto (34/49) quasi a pari merito con quella dell’equilibrio, ovvero l’11 (35/49), ed è anche l’unica su 56 TN a non essere occupata da stellium: zero stellium in 6°.

La 12° meglio di qualunque altra Casa può esprimere quella straordinarietà e grandiosità che gli NP si attribuiscono, perché è qui che ritroviamo l’incommensurabile, e di certo poi non meraviglia il picco in 12° in individui che – ricordiamolo – soffrono di una patologia psichiatrica di un certo rilievo.

E infine, a riprova che quello dell’NP è un falso Sé, un personaggio studiato e inesistente, segnaliamo un dato davvero emblematico: su 49 TN domificati ci sono zero Asc in Ariete: un segno troppo spontaneo, istintivo e diretto per occupare il settore che parla proprio del modo in cui questi soggetti si pongono di fronte agli altri e al mondo.

Ma il grande focus sulla 12° Casa ci dà ragione anche di altre modalità tristemente tipiche di questi soggetti: la prima è il ghosting, cioè la reiterata tendenza a scomparire all’improvviso da partner, familiari e amici intimi (o presunti tali) senza preavviso né spiegazioni, incuranti del dolore che procurano: e non è proprio questa la Casa della fuga?

La seconda è l’incapacità a percepire lo scorrere del tempo e i suoi ritmi, (che invece collochiamo nell’Y dell’opposta e disertata Casa 6°), a dare cioè il giusto peso a ciò che è accaduto nel passato e a progettare concretamente il futuro: negli NP il tempo è quello rarefatto della 12° o quello immobile del Leone.

Come scrive Silvia Pittera: “I narcisisti patologici vivono all’indicativo presente. Futuro e passato sono concetti fluidi, adattati costantemente ai bisogni del Falso Sé che li tiranneggia da quando erano bambini. I narcisisti sembrano avere la memoria corta: non ricordano gli abusi psicologici che infliggono ai loro partner, non ricordano di come si sono comportati male in quella o quell’altra occasione, non ricordano di aver pianto o di aver esagerato. Insomma non ricordano nulla di quello che può inficiare, scalfire o corrompere in qualche modo l’immagine grandiosa che il Falso sé chiede loro di mostrare senza tregua al pubblico e a sé stessi.

I loro partner spesso non si capacitano di come possa succedere che un narcisista patologico torni infinite volte, anche dopo mesi, anni, e si comporti come se nulla fosse successo”.

E la “memoria corta” cui fa riferimento Pittera, credo possa essere rintracciata in questa loro Luna – memoria obnubilata e raffreddata che predilige la 12° Casa e i rapporti col nebuloso Nettuno pari merito con quelli col gelido Saturno (18/49).

Inoltre è proprio la Luna il pianeta meno beneficato in assoluto: solo 8/49 (contro i 21/56 del Sole).

LA MANCANZA DI EMPATIA

A questo punto però sarebbe lecito anche chiederci: com’è possibile quest’insistenza sulla 12° e questo picco di aspetti tra Luna e Nettuno in soggetti che non sanno amare, mancano di empatia, fingono sentimenti che non sono in grado di provare, possono essere crudeli e indifferenti al dolore dell’altro, arrivando in certi casi a distruggerlo psicologicamente? I valori nettuniani non sono forse indice di sensibilità e vulnerabilità?

A parte che il picco di aspetti con Saturno (in numero uguale a quelli con Nettuno) di certo contribuisce a raffreddare una Luna che resta comunque molto nettuniana, in realtà gli NP sono effettivamente molto sensibili, particolarmente vulnerabili, fin troppo bisognosi di attenzioni, conferme, ammirazione e amore, quell’amore incondizionato di cui non hanno goduto da bambini: ed è la ragione per cui così facilmente possono inizialmente sedurre, intenerire e trarre in inganno il partner.

Ma la loro (spesso esagerata) sensibilità è concentrata su se stessi, così come le lacrime che versano quando temono di aver perso quello che in gergo psicanalitico si definisce il “rifornimento narcisistico”, ovvero un partner che invece li ama davvero.

Il punto è che sensibilità e vulnerabilità non hanno nulla a che fare con l’empatia, col mettersi nei panni dell’altro, con la capacità di amare in senso transitivo: modalità ben diversa dal riflessivo (e narcisistico) “infatuarsi” tipico di questi soggetti.

Poiché in genere ascriviamo l’empatia ad una Luna bella, che magari ami dialogare con Venere, la carenza o mancanza di questa capacità può essere rintracciata non solo in un luminare notturno malmesso, ma anche in un’incisiva forza dei controluminari, ovvero Saturno e Urano: laddove il primo parla di distacco, freddezza e durezza, e il secondo non solo recide il cordone ombelicale, le nostalgie e i ricordi, ma rappresenta anche l’assenza di sentimenti di qualunque tipo: Urano non ama e non odia, in quanto decide e agisce solo in base a ciò che momento per momento appare utile, opportuno, funzionale. Esattamente come una macchina, un computer.

E non sono, appunto, proprio Saturno e Urano i pianeti con cui il Sole di questi TN forma il maggior numero di aspetti?

D’altro canto anche la Luna stessa ha il suo picco di aspetti con Saturno, oltre che con Nettuno (entrambi 18/49).

PREDOMINANZA DEI SOGGETTI MASCHILI

Ma se l’empatia è lunare, la sua carenza o assenza tipica degli NP non può che essere meno presente o comunque meno incisiva nei soggetti femminili, che una qualche traccia di lunarità in senso positivo tendono a mantenerla direi costituzionalmente, a differenza di quelli maschili che più facilmente aderiscono al Sole, col suo più marcato bisogno di imporsi e splendere. Senza contare che nella nostra società ancora molto patriarcale, in cui il mito del superuomo è duro a morire, è più facile che in famiglia si tenda a pompare esageratamente le qualità dei figli maschi rispetto a quelle delle figlie femmine: queste mie ipotesi credo possano almeno in parte spiegare la netta minoranza di donne NP, sia a livello statistico che in questa mia ricerca.

LOVE BOMBING E GASLIGHTING

Per meglio comprendere cosa intendano con la parola “amore” questi soggetti, andiamo a guardare da vicino la loro Venere.

Intanto rileviamo che si tratta del pianeta più spesso beneficato (19/56), subito dopo Sole (21/56) e Plutone (20): altrimenti che narcisisti sarebbero?

Non meraviglia poi che in persone che non sanno amare se non se stessi (o meglio, il loro falso Sé), Venere abbia il suo picco di presenze pari merito in Acquario, in Toro e in Leone (tutti 8/56), contro le zero presenze nei teneri Pesci): nel primo ci parla di una modalità “uraniana” di vivere le relazioni, e quindi spesso improntata ad un freddo opportunismo, nel secondo ribadisce la loro esagerata avidità di attenzioni, l’esasperato bisogno di possedere l’altro e di sentirsi amati, nel terzo evidenzia la loro pretesa egoica e assolutistica di costituire per il partner il centro dell’universo.

A tal proposito ricordo che il tipico NP fa sistematicamente in modo di creare il vuoto intorno al partner, svalutandone amici e parenti, in modo da poter avere campo libero per esercitare il proprio potere.

Ancor più significative le Case prescelte da Venere, ovvero la 10° (6/49), quella del controllo, dell’autosufficienza, della durezza, la (6/49), emblematica del loro narcisismo, e infine l’(6/49), collocazione che perturba il rapporto a due con elementi plutonici di menzogna, tradimento e a volte anche sadismo.

Non a caso è proprio Plutone il pianeta con cui Venere forma il maggior numero di aspetti – ben 24/56, a sottolineare come per l’NP l’amore sia seduzione e manipolazione – seguito a breve distanza da Marte (21/56), significatore di calore e passione, ma anche di aggressività e durezza.

Nella prima fase della relazione il tipico NP ti travolge letteralmente di attenzioni, mostrandosi non solo brillante e amabile, ma anche ultra passionale, generosissimo, esageratamente attento, pazzo d’amore e di desiderio, con una carica tipicamente pluto-marziana, di modo che il partner abbandoni ogni difesa nella certezza di aver finalmente trovato l’uomo (o più raramente la donna) della sua vita: in gergo psicanalitico si chiama “love bombing”, ovvero il bombardamento amoroso.

E tanto più grande sarà l’investimento sentimentale della “vittima” di turno, tanto più cocente sarà la successiva, inevitabile delusione, a cui spesso chi è caduto nella trappola reagisce non solo con grande dolore ma anche con stupita incredulità.

Come scrive Tumminia, è tipico delle donne che vanno in psicoterapia a causa della relazione con un NP, dire frasi del tipo: “Ma io sono certa che provava emozioni, sono sicura per come mi faceva stare che mi amasse, come è possibile che tutto all’improvviso sia finito? Ha finto tutto il tempo? Prima non era così, mi sembra di stare con due persone diverse”.

Il punto è che, ancora con Tumminia: “Lo stesso narcisista patologico, purtroppo, è l’inganno di sé stesso, è convinto a volte di amare in modo sano, non percepisce l’intenzione ingannevole da cui è guidato il proprio inconscio. In tutti i casi, anche laddove il narciso sia convinto di amare, lo sta facendo sempre in modo patologico. 

L’altro non è mai visto, nemmeno mentre viene ricoperto di attenzioni, come un soggetto su cui riversare amore in maniera altruistica e spontanea, ma invece come rifornimento narcisistico (ad ogni attenzione per te mi aspetto che tu ti senta fortunata di stare con me, che tu possa lodarmi per come sono). Il Narcisista non si sente degno d’amore ma, essendo troppo dispendioso a livello energetico ammetterlo ad alta voce, preferisce far credere che sia l’altro a non essere degno di lui, ferendolo con tecniche sabotanti ed umilianti, passivo-aggressive, che andranno a colpire i punti deboli dell’altro, per poi porsi come vittima e mai carnefice, “Ma cosa ho detto? Perché ti sei arrabbiata così? Il fine: far saltare i nervi all’altro”.

Delusione, incredulità, nervi che saltano, fanno sì che il/la partner dell’NP alla fine cominci a dubitare di sé, a chiedersi se non sia davvero colpa sua, se non stia esagerando ad attribuire all’altro colpe che non ha, e – in casi estremi – a temere di star perdendo la ragione.

Questo perverso quanto doloroso meccanismo è la conseguenza del cosiddetto “gaslighting” messo in atto dal NP, ovvero: una forma di violenza psicologica per la quale l’NP critica e scredita il partner, minandone l’autostima e l’equilibrio mentale.

E direi che tanto il love bombing quanto il gaslighting tradiscano chiaramente la matrice pluto-marziana di questa Venere assai poco tenera e generosa.

Piuttosto emblematico, infine – al punto da rendere inutile qualunque commento -rilevare che la Casa 7°, quella dei rapporti con l’Altro, abbia il suo picco di presenze nell’uraniano Acquario (10/49), a fronte delle zero presenze in Bilancia.

LATITANZA DEI PESCI

Infine, mi resta un dubbio su cui mi sono a lungo arrovellata: come mai, a fronte di una 12° Casa così tanto occupata e di una Luna fortemente nettuniana, il segno dei Pesci è invece il più trascurato in assoluto, con solo 21 presenze planetarie contro le 50 del Toro le 45 del Leone?

Sole e Saturno lo scelgono solo una volta, appena due volte la Luna, Venere lo scansa del tutto, e c’è un solo Asc Pesci su 49 TN domificati.

Cosa può indicare quella che di primo acchito appare come un’anomalia, una contraddizione?

Ipotizzo che, a differenza di quanto accade nella 12° Casa, nei Pesci siano assai meno presenti la grandiosità, il rifiuto della norma e la psicopatologia, a favore invece di una maggiore capacità di amare (spesso con autentico romanticismo), di prendersi cura dell’altro, e di empatizzare: esattamente ciò che manca agli NP.

Senza contare che in genere il Pesci non tende affatto ad ergersi a superuomo nascondendo le proprie (reali) debolezze, che anzi spesso esibisce: non a caso Lisa Morpurgo definiva “esposizione delle piaghe” quest’attitudine del segno.

RIFLESSIONI CONCLUSIVE

A conclusione di questa breve e limitata disanima, mi trovo a riflettere che il tipico narcisista patologico mantenga in realtà solo un labile collegamento col Narciso del mito, innamorato sì di un bellissimo volto riflesso nel lago, che però era il suo volto reale, e non un artificio.

L’NP, invece, per quanto anche lui infatuato di se stesso, esibisce e irretisce grazie ad un’immagine fittizia, nascondendo i “mostri” del suo vero sé: e il primo collegamento che mi viene in mente non è con Narciso, ma semmai con Dorian Gray, il cui celebre autore, Oscar Wilde, è per altro fortemente sospettato di essere stato un tipico NP di tipo open (come la sua biografia e il suo TN, allegato, sembrano suggerirci).

Aneddoto curioso: parlando dello scrittore André Gide, uno dei più importanti tra i suoi tanti amanti di entrambi i sessi, Wilde disse testualmente: “lo amavo non per la sua bellezza ma perché, come nel mito del dio Fiume e Narciso, ogni volta potevo vedermi rispecchiato nei suoi occhi”.

Dal canto suo Gide gli dedicò un libro emblematicamente intitolato “Oscar Wilde: gli ultimi anni di un dandy decaduto”.

Bibliografia

  • Lisa Morpurgo – tutte le opere
  • Alexander Lowen – Il narcisismo
  • Maurizio Bettini, Ezio Pellizer – Il mito di Narciso
  • Oscar Wilde – Il ritratto di Dorian Gray

Sitografia

  • Silvia Pittera – blog dipendenzaffettiva
  • Sonia Tumminia – www.soniatumminia.it

Ringraziamenti

Ai due psicoterapeuti (i quali devono restare giocoforza anonimi) che mi hanno aiutato nella raccolta dei dati, all’amica e collega Laura Toni, per i preziosi scambi sull’argomento, e agli allievi e amici Fabio Piscopo e Katia Cilia che mi hanno dato una mano (sono una vera boomer) a creare le tabelle e ad eliminare i dati sensibili dai TN allegati.

Qui di seguito 6 TN esemplificativi e le principali tabelle.

Pianeti nei Segni (su 56)

Ar To Ge Ca Le Ve Bi Sc Sa Ca Aq Pe
Sole 5 10 4 4 10 3 5 1 2 6 5 1
Luna* 3 2 6 6 8 4 6 4 5 6 3 2
Merc 6 7 4 3 8 4 4 2 4 6 1 7
Vener 3 8 7 4 8 5 2 3 3 5 8 \
Mart 5 11 5 9 4 6 \ 4 5 3 2 2
Giove 7 5 3 4 4 2 2 5 5 7 4 8
Satur 3 7 9 6 3 4 5 8 2 6 2 1
Totale 32 50 38 36 45 28 24 27 26 39 25 21

* Su 55

Ascendenti (su 49)

Ar To Ge Ca Le Ve Bi Sc Sa Ca Aq Pe
\ 5 5 5 10 5 5 7 1 2 3 1

Pianeti nelle case (su 49)

  I II III IV V VI VII VIII IX X XI XII
Sole 4 3 1 5 2 4 5 3 5 5 5 7
Luna 1 5 5 6 6 2 4 4 1 4 3 8
Merc 3 4 3 4 4 3 4 4 5 4 4 7
Venere 6 4 4 1 5 3 3 6 4 6 2 5
Marte 3 4 6 2 1 1 4 4 6 3 8 7
Giove 3 4 4 6 5 2 4 4 3 7 6 1
Saturno 6 4 4 3 5 4 4 5 3 7 2 2
Urano 5 3 5 3 6 5 2 4 4 3 2 7
Nettuno 3 6 4 5 7 6 2 4 4 3 \ 5
Plutone 3 5 6 3 4 4 6 3 \ 6 3 6
Totale 37 42 42 38 45 34 38 42 35 48 35 55

 

Febbraio ’23

                                                                                         Franca Mazzei

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